Riflessioni

FEDERICA MORRI: ITALIANA, DA SEMPRE, STRANIERA PER REGOLA

27 Ago , 2021  

di Serenella Mele

Gioco solo per divertirmi”. Inizia così il suo racconto Federica Morri, mamma di Maria Sole, Alessandro, e Diego (16, 11 e 5 anni), lanciatrice italianissima, di nascita e crescita, azzurra nel profondo, avendo difeso i colori del suo Paese in eventi come un mondiale ed un europeo: “E’ pura passione per lo sport, non concepisco lo sport senza softball. Sono nata a Rimini il 30 maggio 1982, ho giocato sempre a Rimini, per la verità a 4 anni ho iniziato a praticare ginnastica agonistica fino ai 13 anni. Crescevo tanto, troppo alta per la ginnastica, ho mollato. Mia zia Arianna Morri (nel 1986, medaglia d’argento CONI, campionessa europeo softball), mi ha portata su un campo di softball, ho giocato sempre e solo col Rimini Softball”.

Dimostrando subito di avere talento… 

Ho esordito in serie A a 16 anni come lanciatrice -ricorda con orgoglio Federica Morri – dietro una prima lanciatrice come Paola Marfoglia, che in quegli anni era allenatrice/giocatrice. Io lanciavo la partita delle straniere (sorride…consapevole della situazione attuale), non avevamo straniere in squadra: ma abbiamo vinto la Coppa Italia contro Forlì; convocata nella Nazionale juniores nel 1999 in occasione dei mondiali di Taiwan, l’anno dopo ho giocato agli Europei in Olanda. A 19 anni sono andata all’Università fuori Rimini, a 23 sono diventata mamma, mettendo il softball per un po’ di tempo in secondo piano rispetto alla famiglia. Ho ripreso a giocare col Valmarecchia nel 2007 in serie B, vincendo il campionato: ogni volta che giocavamo la B io lanciavo ed abbiamo sempre vinto, poi per motivi economici eravamo costrette a rinunciare alla serie superiore purtroppo. Ho terminato le mie stagioni esclusivamente in occasione delle gravidanze, poi allattamento, cresci i bimbi…Nel 2016 volendo riprendere a giocare e lanciare, ero diventata per regolamento “non AFI”, quindi non potevo lanciare in serie B. Una famiglia di sportivi, mio marito è preparatore atletico di squadre professioniste nel calcio. La nostra società (Piranas di Valmarecchia, ndr) ha fatto uno sforzo notevole lo scorso anno per allestire un roster competitivo, ingaggiando tecnici sudamericani ma anche atlete di esperienza che potessero portarla in A2. Ma al momento del mio tesseramento si sono accorti che io vengo considerata “straniera” quindi non posso lanciare in serie B: io nata e cresciuta a Rimini, ex atleta della Nazionale. Quando un’atleta U23 sia pure nata e cresciuta all’estero ma di origine italiana, è considerata AFI. Io tifo e tiferò Italia, sempre, ma questo regolamento mi ferisce, mi offende. Ho smesso per mettere al mondo i miei figli, so di non essere l’unica a subire l’onta di un regolamento quanto meno discutibile”.

In effetti è così, cito il caso di un atleta  la cui storia è stata abilmente narrata in un articolo del nostro Emanuele Tinari:

..Cristiano Tabarrini, pitcher del Montefiascone, tornato a giocare dopo 30 anni dalla sua ultima gara nel 1991. Ha smesso nel 1996 a 25 anni, ed il suo ritorno sul monte fu un’altra gara da favola…”, Cristiano risulta atleta non AFI, come Federica, perché non tesserato per alcune stagioni.

La ragione di questa regola, secondo la Federazione Italiana, sarebbe che molte società tesseravano atlete/i di età avanzata, pur di avere i numeri per poter poi tesserare atlete/i straniere/i. Non si dovrebbe generalizzare, non si deve tesserare a caso e sono d’accordo, se una non gioca non va tesserata. Io per questo ho perso lo status di AFI e non posso essere utile alla mia squadra giocando in quello che è il mio ruolo consueto. Io sono nata e cresciuta in Italia, ho diritto di essere mamma, la legge italiana tutela il diritto alla maternità. Ma io non posso lanciare”.

A voi lettori, il dibattito. A chi deve decidere, il suggerimento di riflettere ed agire in modalità sensata . A Federica Morri, nel ricordo di quell’esperienza azzurra, di quell’emozione, di quell’irresistibile richiamo della pedana di lancio, gli auguri di lanciare di nuovo con soddisfazione. L’Italia è stata tra le sei squadre al mondo presenti ai recenti Giochi Olimpici, non ci si può perdere in un regolamento sbagliato:

Fatemi giocare nel mio ruolo, sono Italiana di nascita e sono cresciuta qui, chi mi ridarà questi anni persi lontana dal mio ruolo?”


(Fonte immagine: Archivio privato di Federica Morri)

(Immagine di copertina: Primo piano di Federica Morri con la maglia della Nazionale italiana)

 

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