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Francesco Bisicchia: “Dimostrato il nostro valore in un torneo di grande livello”

27 Nov , 2019  

di Emanuele Tinari

Dopo aver sentito Federico Mariola, tocca a Francesco Bisicchia raccontarci la sua sull’esperienza thailandese dell’Asia Champions Cup di slow-pitch.

“Sono partito convinto di trovare l’alto livello che poi effettivamente ho visto in campo e di essere inferiore rispetto ad altri giocatori, ma poi i numeri sul campo parlano chiaro e soprattutto io e Antonino abbiamo dato davvero tanto mostrando il nostro valore. Volevo fare bene e il titolo di Mvp e Silver Slugger della mia squadra conferma la bontà della mia prestazione. C’erano giocatori di tante nazioni e di gran qualità che facevano davvero “suonare” le mazze per bene”.

Come già detto da Federico tanta curiosità per questi tre italiani arrivati fino in Asia per la loro passione.

“Ci sentivamo osservati, soprattutto quando hanno saputo delle nostre esperienze, in particolar modo quella con la nazionale italiana.  Volevano sapere del nostro livello e per questo c’era molta emozione, ho dato il massimo e gli homerun, le valide e i zero errori difensivi hanno mostrato la nostra bravura e la cosa mi rende particolarmente fiero. Tutti abbiamo dato il massimo, anche Federico reduce da un infortunio grave come quello del tendine d’achille è stato importante con le sue valide”.

Un’esperienza da ripetere con una sola pecca.

“Mi piacerebbe rifarla con la nostra squadra dell’Italy Team, perchè so che ce la potremmo giocare per la vittoria finale. L’unica cosa negativa è stata il caldo esagerato che soprattutto a me ha dato davvero fastidio. Riguardo le tattiche sono pressochè le stesse della ESSL, si gioca con quattro esterni profondi o cinque esterni, nessuno gioca con il jolly in mezzo. La prima classificate era davvero competitiva, trovavi ragazzi di tutte l’età sia gente esperta ma anche molti giovani che sulle basi facevano la differenza. Molto bello la copertura televisiva. Si parla tanto dello slow pitch, molto interesse per la competizione ed il seguito a livello nazionale è maggiore rispetto l’Italia”.

I tre ragazzi ci hanno preso gusto e puntano ad un altro torneo internazionale per il 2020.

“Adesso puntiamo all’appuntamento di ottobre in America, sarà bello andare oltre i propri limiti affrontando il top di questa disciplina in casa loro. L’ultimo pensiero è per Antonino Grimaudo che mi ha convinto a fare questa esperienza unica che consiglio a tutti di provare ed averla affrontata con lui e Federico è stato molto bello”.