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GODO BASEBALL: UNA FRAZIONE, UNA FAMIGLIA CHE GIOCA A BASEBALL

27 Set , 2018  

di Riccardo Mazzucato

Godo è una piccola frazione del Comune di Russi, in provincia di Ravenna, in Romagna, con 1500 abitanti e dal 1964 a Godo si respira Baseball. Non aria, Baseball ! La Società conta una settantina di tesserati. Un ragazzo che cresce a Godo è portato a giocare a Baseball. E’ lo sport del paese. A meno di 24 ore di distanza dalla vittoria nella Finale Playoff di A2 che ha permesso alla squadra del Godo Baseball di essere promossa in Serie A1 ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con il giovanissimo Manager, Marco BORTOLOTTI, 25 anni, e gli ho chiesto di raccontarci della loro cavalcata trionfale.

Lunedì 24 Settembre 2018.
“Mi chiamo Marco BORTOLOTTI, son di Bologna, provengo dalla Fortitudo Bologna, sono a Godo da un paio d’anni e sono il responsabile del Settore Giovanile e allenatore della prima squadra della Società del Godo Baseball. Quest’anno ho iniziato la preparazione atletica con la squadra Seniores che ha affrontato il Campionato di Serie A2, cioè io dovevo essere un giocatore della squadra. A metà Marzo eravamo ancora senza allenatore e la Società mi ha chiesto la disponibilità di allenare, di fare il Manager della squadra. Ho accettato e ho preso in mano la squadra. La prima volta che ho parlato con il Direttore Sportivo, l’obiettivo che ci siamo prefissati era quello di salvarci. Doveva essere un girone a 6 squadre e l’obiettivo era quello di non arrivar sesti che ci avrebbe dato la retrocessione. Volevamo arrivare almeno quinti magari con al massimo un accesso ai playoff però senza alcuna velleità di promozione, ecco. L’inizio, beh, devo dire la verità non è stato per niente facile, eh, abbiamo cominciato e le prime 2 partite con Paternò abbiamo subito 2 sconfitte in casa, le seconde 2 partite con Modena, altre 2 sconfitte in casa, una serie pareggiata 1 – 1 in casa con Sala Baganza e altre 2 sconfitte a Collecchio: delle prime 8 partite ne abbiamo vinta solo una. Dopo questa difficile partenza la nostra stagione è cominciata con l’intergirone. Abbiamo iniziato ad incasellare vittorie su vittorie, abbiamo ottenuto 10 vittorie su 12 partite e anche il girone di ritorno è stato molto soddisfacente: doppietta a Sala Baganza, doppietta a Collecchio e 1 – 1 a Imola. Nelle 4 partite giocate con Imola abbiamo totalizzato 2 vittorie e 2 sconfitte e Imola è un’altra squadra che ha ottenuto la promozione in A1 e quindi ce la siamo giocata alla pari anche con loro. Da lì l’esplosione anche durante i playoff: abbiamo incontrato una temibile Ronchi dei Legionari e lì siamo stati fortunati perché il loro lanciatore straniero era infortunato, quindi non ha lanciato, quindi abbiamo avuto anche quella fortuna lì, però, insomma, abbiamo dominato tutte le partite con loro perdendo solo Gara 3 di 1 punto ma vincendo Gara 4 e anche con Macerata, in finale, una squadra molto temibile perché presentava diversi giocatori stranieri, alla fine l’abbiamo spuntata. Questo (risultato) è venuto perché la squadra ha risposto in una determinata maniera, ha risposto con la voglia di giocare e questo ci ha portato qui, però all’inizio non avevamo assolutamente l’intenzione di ambire alla promozione e l’organico per farlo. Poi, questo è il bello del gioco del Baseball perché quando iniziano i playoff si azzera tutto e può succedere di tutto, si gioca in 9 e quando si gioca tutti insieme, coesi, succedono anche queste cose qui. Altre volte nello sport può succedere che se non sai gestire bene la pressione può essere un problema e anche se sei più forte degli altri perdi e le prendi. In teoria, sulla carta, a noi ci davano tutti per sfavoriti nei 2 turni di playoff contro Ronchi dei Legionari e Macerata. In Campionato eravamo arrivati terzi, Ronchi dei Legionari era arrivato secondo nel loro girone e Macerata era arrivato primo. Leggendo i vari articoli non ci davano per favoriti però poi è andata così.”

Qual è la vostra peculiarità ? Il segreto del vostro successo ?
“La nostra peculiarità è quella di essere praticamente tutti ragazzi provenienti dal Settore Giovanile della Società. Solo 3 ragazzi non vengono dal settore giovanile su un roster di 23 giocatori: il lanciatore straniero, Kevin RIELLO, che è un ragazzo Argentino di 21 anni, molto giovane, Emmanuel EVANGELISTA, ricevitore di Gara 2, battitore designato (DH), lui è Dominicano però ormai lavora a Godo, vive a Godo, ha famiglia a Godo quindi, diciamo è stato ‘adottato’ e Gabriele PIUMATI che è un ragazzo Piemontese di Fossano, ha 22 anni ma anche lui è 4 anni che è a Godo, quindi anche lui è stato praticamente ‘adottato’, quindi la squadra è quasi esclusivamente locale e questa è stata la nostra forza. Ma non solo, anche il lavoro di squadra, il lavoro di gruppo e la costanza durante tutto l’anno sono stati determinanti per questo successo. E’ un piacere stare con questi ragazzi perché sembra di essere quasi in famiglia, son ragazzi che si conoscono da sempre e poi abbiamo tantissimi parenti in squadra: è proprio bello quando arrivano gli arbitri a fare l’appello e chiamano 3 cognomi varie volte perché ci son molti fratelli, cugini, questa è una cosa molto bella, è una nostra peculiarità che sinceramente nessun altra squadra ha, direi che è unica! Direi che è il nostro orgoglio e forza.”

Quali sono i vostri progetti per la stagione 2019 ?
“All’anno prossimo ancora non ci sto pensando, sinceramente non so ancora niente, non ho ancora parlato con la Società di programmi futuri, anche se penso che le intenzioni siano proprio quelle di fare l’A1, anche se non sono io il Presidente, quindi non spetta a me deciderlo, però direi di sì, almeno questo, però non ho idea neanche di cosa vogliano fare l’anno prossimo, adesso è presto, ci godiamo questa vittoria. Siamo ancora ‘ubriachi’ di festeggiamenti. Ieri abbiamo avuto una bellissima accoglienza dei nostri tifosi all’arrivo a Godo, ci hanno aspettato in Piazza con bandiere, striscioni, all’arrivo del pullman è stato molto bello con una festa, con un buffet, è stato un momento davvero molto bello e lì si è sentito proprio il calore che ci regala il nostro pubblico e la gente di Godo che nonostante sia una frazione molto piccola (voce emozionata) c’è molto amore per questo sport, si respira Baseball.”

Mi hai detto che prima di accettare l’incarico di Manager eri un giocatore della squadra. Hai giocato qualche partita quest’anno ?
“Io non ho giocato alcuna partita, da quando ho accettato l’incarico di fare l’allenatore ho smesso di giocare, non lo trovo giusto, ho un organico, ero tesserato come giocatore nel caso di estrema necessità, ma credo che il mio guantone da giocatore sia appeso al chiodo, se penso che l’anno prossimo dovrò allenare una squadra di A1 non è che possa fare tutte e due le cose ma, sai, alleno dall’età di 16 anni, allenare è la mia passione e ho allenato anche squadre molto importanti quindi so bene qual è la mia missione e quindi era un cosa a cui ambivo, non pensavo di diventarlo quest’anno, quello assolutamente no, ma la mia carriera è quella di essere allenatore anche se ho solo 25 anni, e non di essere giocatore e quindi ho accettato l’incarico e l’ho portato fino in fondo .. fare l’allenatore è il mio futuro.”

Raccontami delle giovanili di Godo.
“Quest’anno abbiamo schierato una squadra esordienti quindi UNDER 10, una squadra UNDER 12, una squadra UNDER 14, una squadra UNDER 15 e poi non avevamo da soli i numeri per fare una squadra UNDER 18 e abbiamo prestato 5 giocatori al RAVENNA BASEBALL e han giocato con loro. Inoltre abbiamo schierato una formazione di Serie C con i ragazzi più giovani che hanno fatto fatica a trovare spazio in A2 perché in sostanza qualcuno purtroppo non può sempre giocare, deve restare in panchina e aveva la possibilità la Domenica comunque di giocare con la Serie C, di dare turni in battuta, di dare inning ai lanciatori in modo tale che fossero sempre pronti nel caso in cui l’A2 avesse bisogno di loro.”
Esistono ancora i miracoli ? A Godo esistono certezze!

Fonte foto: Pagina Facebook Godo Baseball, Beisbolargentino