News

Guilizzoni: “Mondiale Under 15 dal gran livello organizzativo e tecnico”

27 Ago , 2018  

di Emanuele Tinari

Se lo dice un uomo di baseball come Beppe Guilizzoni che il mondiale Under 15 a Panama è stato un successo c’è da crederci. Sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnico.

“A livello organizzativo ci sono state difficoltà per le condizioni climatiche visto che lì è inverno anche se con 32 gradi. La pioggia è scesa tutti i giorni e i campi erano distanti tre ore di macchine uno dall’altro e ogni giorno si disputavano tre gare su ogni campo. Fortunatamente le due partite sospese sono arrivate il giorno prima del riposo, quindi è stato possibile posticiparle. Tutte le altre, per un totale di 52, grazie ad accorgimento di orari ed un grande lavoro degli addetti sono state svolte regolarmente. Analizzando il lato tecnico è stato un mondiale di livello molto alto soprattutto grazie alle squadre qualificate al Super Round, ma anche Olanda e Brasile erano competitive. Gli Stati Uniti erano i favoriti, hanno mostrato un lineup forte dal primo al nono ed avevano due lanciatori di gran livello. I padroni di casa di Panama sono stati una sorpresa solamente per chi non li conosceva visto che avevano un roster con quattro ragazzi che hanno già firmato tra i professionisti e l’interbase gira su cifre intorno al milione di dollari.  Inoltre erano sospinti da un pubblico calorosissimo, vero giocatore in più. La media era di circa 5000 mila spettatori, addirittura 8000 per la finalissima. Una piacevole sorpresa è stato il Taiwan, classificatosi terzo ed unica formazione ad aver battuto gli Usa. Hanno vinto la finalina contro il Giappone in maniera netta confermando l’ottimo cammino fatto durante la manifestazione”

Anche in questa manifestazione era assente l’Italia, un’assenza pesante sia per ranking che per la crescita personale e tecnica dei nostri ragazzi.

“A difendere la bandiera europea c’erano Olanda e Germania. Come detto gli olandesi avevano un’ottima squadra. Nella prima fase hanno vinto solo 2 gare ma si era già intuito il potenziale, hanno una buona esperienza internazionale a questi livelli come si è visto anche nella finale per la qualificazione nelle Little League under 16 dove hanno perso 1-0 contro l’Emilia Romagna poi protagonista di un cammino incredibile negli States. La Germania invece è una squadra che è venuta per crescere come anche anticipato dal loro staff. Avevano una media d’età tra le più basse, avevano diversi quattordicenni nel roster, erano molto deboli rispetto a squadre blasonate, ma sono sicuro che hanno imparato tanto in quest’occasione ed è stata una vetrina importante in ottica futura. Tornando al nostro baseball è un discorso molto lungo che non si ferma all’assenza solo da questo mondiale. L’Italia non ci sarà nel mondiale under 23 in Colombia dove ci saranno Olanda e Repubblica Ceca, come non c’era nell’ultimo under 12 e nei mondiali universitari. Adesso Olanda, Germania e Repubblica Ceca sono paesi maggiormente attivi e presenti se confrontati a noi. Questo tipo di tornei devono essere un obiettivo per i nostri giovani. Stiamo facendo di tutto per levare a loro obiettivi. Se non si partecipa a manifestazione del genere e in serie A1 viene dato più spazio agli stranieri rispetto ai nostri, cosa possiamo pretendere da loro? Non servono solo le rassegne europee, qui oltre che una crescita tecnica c’è un discorso di crescita caratteriale, umana visto che si sarebbero trovati a contatto con ragazzi provenienti da cinque continenti diversi. Senza tralasciare il fatto del ranking. L’assenza a queste competizioni ci ha fatto perdere posizioni fino ad arrivare al quindicesimo posto e quindi farci trovare fuori dal Premier 12”.

Foto: Twitter