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Il Bar del Baseball intervista: Alessandro Vaglio, Capitano della Nazionale Italiana

3 Giu , 2019  

9 domande come gli uomini sul diamante … 9 domande come gli inning del nostro meraviglioso gioco …

 

di Ignazio Gori

Alessandro, iniziamo subito con gli allori: tre campionati italiani, un MVP, due Coppe Campioni, tutto con la Fortitudo Bologna, e un Europeo con la Nazionale. La soddisfazione maggiore?

Ogni vittoria ha il suo fascino e la sua magia, ogni obbiettivo raggiunto ha le sue difficoltà superate e le sue emozioni, quindi non c’è né una migliore di un’altra… ti posso raccontare l’emozione più forte che per il momento rimane l’ultimo out nella partita contro il Messico al WBC1 del 2013.

Tu sei “sbocciato” nel Grosseto del 2010, guidato dal leggendario Ruggero Bagialemani. Che ricordi di quel periodo? Ti sentivi un predestinato?

Non mi sono mai sentito un predestinato, anche perché non credo che esista qualcuno predestinato, c’è solo chi si allena al meglio delle proprie abilità e ci mette tutto se stesso per superare i propri limiti… Ruggero mi ha insegnato a giocare sempre al massimo, ad essere un combattente, come credo sia stato lui come giocatore (ride).

A ridosso della Coppa Campioni 2019, che si svolgerà proprio a Bologna-Castenaso, quali sono le prospettive della tua squadra, la “F” scudata? E che vantaggio potrebbe avere giocare in casa?

Il nostro obbiettivo è arrivare in finale. Non é un segreto che la Fortitudo sia una società che costruisce la propria squadra per vincere e questo è il nostro obbiettivo. Pensiamo una partita alla volta, per il momento ci aspetta Amsterdam…

A proposito di Coppa Campioni, Il Bar del Baseball ha da poco intervistato Ronald Jaarsma, il manager del Neptunus Rotterdam, campioni uscenti. Qual è il punto forte degli olandesi? E degli altri avversari?

Gli olandesi sono giocatori tenaci che non mollano mai, giocano aggressivi e sanno esprimere un ottimo baseball. Non conosco le altre squadre del nostro girone, a parte Amsterdam, quindi non saprei dire di più … ma l’importante sarà non prendere sotto gamba nessuno, dobbiamo giocare ad alta intensità ogni inning.

La tua Fortitudo ha da poco subito dal sorprendente Godo la prima sconfitta in regular season. A parte questa défaillance, è indubbia la vostra candidatura allo scudetto 2019. Ma niente è facile … qual è per esempio l’avversario che più temi?

L’avversario che più temo? Non saprei, non c’è un avversario specifico. Ogni squadra che arriva a disputare una finale di qualsiasi tipo ha saputo esprimere un livello di gioco che l’ha portata a quel traguardo, frutto delle proprie forze e del proprio lavoro… Saremo una delle finaliste? Non so, lo spero, c’è ancora molto da giocare, l’importante è giocare sempre duramente rispettando le qualità dell’avversario è cercando di arginarle…

Tutto “Il Bar del baseball” ha preso una netta posizione contro le parole rilasciate dal presidente federale Andrea Marcon, secondo il quale se la Nazionale non dovesse andare alle Olimpiadi di Tokyo non sarebbe una tragedia. Tu, da capitano azzurro, cosa ne pensi?

Sicuramente non ho il quadro generale della situazione come lo può avere il presidente, ma da giocatore e da capitano della nazionale sarebbe sicuramente una grande sconfitta non andare alle Olimpiadi… Ci sono ragazzi che lavorano da una vita per centrare un obbiettivo come quello, molti di noi sacrificano più di quanto ci si possa immaginare. Lavoro, famiglia, opportunità … per molti altri sarà l’unica occasione della vita per parteciparvi come atleta, perciò, parlando a titolo personale, se non dovessimo qualificarci sarà un boccone molto amaro da digerire…

Settembre sarà un mese cruciale per la Nazionale: Europei in Germania e soprattutto qualificazioni olimpiche da disputare in casa, a Parma e Bologna. Abbiamo con gioia saputo che Alessandro Maestri, grande pitcher, sarà del gruppo, ma quali sono le reali potenzialità di questa nazionale? A parte lo “Scoglio Arancione”2, Tokyo è davvero a portata di mazza?

Credo che abbiamo le stesse opportunità che ha l’Olanda o la Spagna di poter vincere le qualificazioni…

I nostri livelli sono molto vicini e di fatto le nostre competizioni vengono decise da episodi. Non giochiamo a dei livelli paralleli, quindi si le qualifiche sono assolutamente a portata di mazza, basta solo giocare a baseball meglio di loro e ci stiamo preparando al meglio per farlo.

Dopo tutte le polemiche di questi ultimi anni – anni in cui sono state ignorate proposte assolutamente costruttive, quasi obbligate – quali sarebbero le tue proposte per migliorare la formula del massimo campionato italiano?

Ci vorrebbe un’intervista solo per rispondere a questa domanda… (ride).

Non so quale formula sia migliore o peggiore, ho sentito mille proposte, ognuna valida e ognuna con i propri difetti… da atleta posso dirvi ciò di cui c’è bisogno per praticare al meglio questo sport.

Per giocare a baseball c’è bisogno di giocare, giocare più partite possibili.

C’è bisogno di giocare su più giorni perché per abituare l’occhio a battere certe velocità c’è bisogno di costanza, aspettare una settimana o sei giorni ti fanno ricominciare tutte le volte da capo. Bisogna permettere agli atleti di praticare questo sport come lavoro, perché non é pensabile di giocare ad un certo livello dedicandogli un paio di giorni a settimana di allenamento… C’è bisogno di rispettare i diritti degli atleti in quanto professionisti, ma soprattutto il diritto di ogni bambino a giocare liberamente… C’è bisogno di creare un’aspettativa ed un punto di arrivo per i giovani atleti che altrimenti a 18 anni investiranno diversamente sulla loro vita…

Non saprei qual é la soluzione ideale, ma abbiamo bisogno al più presto di un cambio di rotta, o di un’idea per migliorare e ricostruire ciò che già abbiamo.

Ma prima di tutto abbiamo bisogno di farci conoscere di nuovo, perché abbiamo perso tutto il seguito che avevamo, dobbiamo investire nella promozione, nello sviluppo e nel coinvolgimento.

Come spesso si ripete, è impossibile non essere romantici parlando di baseball … Alessandro, qual è la cosa più poetica che ti viene in mente se dovessi descrivere il tuo sport a un profano …

Ad un profano mostrerei tutti i colori, i suoni ed i profumi del baseball, che rendono il nostro sport unico…

Ma la vera magia del baseball per me sono i suoi insegnamenti, le sue emozioni e i rapporti che crea …

In mezzo al campo ho trovato una famiglia, che ha indossato anche maglie diverse, e ho pianto, esultato, sofferto e gioito, ma soprattutto ho costruito la mia personalità, facendo i conti con il fallimento, vista la natura del nostro sport… il baseball mi ha insegnato cos’è la resilienza3, la migliore arma per affrontare la vita.

GRAZIE a nome di tutto Il Bar del Baseball!

1 World Baseball Classic. Torneo a cadenza prima triennale e in seguito quadriennale, riservato alle nazionali nei primi posti del ranking su invito della Federazione Internazionale. Dal 2013 sostituisce di fatto il Campionato Mondiale, cancellato dal 2011. La prima edizione si è giocata nel 2006. Il Giappone è l’unico ad aver vinto due volte il torneo. Il WBC si distingue per la presenza dei giocatori MLB e per il grosso contributo organizzativo della stessa lega americana.

2 La forte nazionale Olandese e i suoi Antillani naturalizzati.

3 Capacità di assorbire senza rompersi, anzi, fortificarsi.