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IL NETTUNO 2 PRONTO ALL’ATTACCO. Intervista al capitano Danilo Mercuri

25 Apr , 2019  

di Ignazio Gori

Dopo il rinvio per pioggia della prima giornata che avrebbe visto il doppio confronto contro la Jolly Roger Grosseto – ovviamente da recuperare – il Nettuno2 del manager Alberto D’Auria, inserito nel Girone D della A2, si è mantenuto in linea di galleggiamento sia nella seconda giornata, sia lo scorso weekend, nella terza, pareggiando 1-1 rispettivamente con gli A’s di Bologna e con i neopromossi Lupi Roma. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il capitano del Nettuno 2, Danilo Mercuri, per saggiare l’umore e le prospettive per questa nuova stagione.

 

  • Danilo, se ti dovessi presentare a un fan del baseball che non ti conosce, cosa diresti?

 

Mi chiamo Danilo Mercuri, ho trent’anni e sono un interno del Nettuno 2. Milito da dodici anni in serie A2 con le casacche del Nettuno 2 e dell’Anzio.

 

  • Parliamo di quest’anno. Dopo le prime tre giornate, siete quarti nella classifica di percentuale in battuta di squadra, con una buona .281. Secondo i consigli di manager D’Auria, in cosa dovrete ancora migliorare per essere competitivi fino alla fine?

 

La buona percentuale in battuta è frutto dell’allenamento iniziato alla fine di gennaio. Ci alleniamo duramente tutti i giorni e continuando così arriveremo al top della forma, sia in difesa che in battuta.

 

  • Dopo la schiacciante vittoria nel primo atto della sfida con i Lupi Roma (5-16, lanciatore vincente Pecci), c’è stata la sconfitta in gara2 per 8-5. Peccato, sarebbe stata una doppietta importante. Cos’è che non ha funzionato?

 

Sì, sarebbe stata una bella doppietta, però abbiamo affrontato un ottimo Florian che ha compiuto un “complete game” e per un fastidio fisico non abbiamo potuto utilizzare Marco Costantini, uno dei migliori lanciatori della categoria.

 

  • Il roster della squadra è di alto livello, da prima serie, basti citare i fratelli Sellaroli, Davenport, Ricci, Giannetti, Brignone, Costantini, Taurelli … I pitcher Pecci e Costantini sono molto bravi, ma sarebbe fondamentale trovare altri buoni pitcher, magari italiani, per non rischiare di affaticare troppo le braccia e arrivare stanchi ai playoff. Parlando con Giampiero Faraone è venuta fuori tutta la sua amarezza riguardo la penuria dei lanciatori italiani negli ultimi anni. Perché secondo te questo deficit? E chi sono i migliori … anche a livello di A2? 

 

È vero, abbiamo un ottimo roster. Per quanto riguarda i lanciatori italiani questo deficit c’è ormai da parecchi anni e non può certo che migliorare nel prossimo futuro, sarebbe fondamentale. I miglior lanciatori italiani in A2, a mio parere, sono proprio i nostri Costantini e Pecci, senza dimenticare Simone, Quattrini e Cozzolino.

 

  • Tra le ventiquattro squadre della serie A2, quali ritieni, almeno alla luce dei pronostici e dopo queste prime battute, le più competitive e difficili da affrontare? Bolzano? Collecchio? Milano?

 

Visto i roster direi Modena, Collecchio e Macerata.

 

  • Partendo dalla tua esperienza, quanto credi sia importante, per città come Nettuno, ma anche Bologna, Parma, Grosseto, Rimini, San Marino … le “capitali” del nostro baseball, coltivare un proprio efficiente vivaio? Non credi che negli ultimi anni si sia – a discapito di tutto il movimento – preferito “altro”? 

 

Credo che i vivai siano fondamentali. Se non ci sono o sono carenti, non nascono talenti, il movimento non si rigenera e tutto morirebbe.

 

  • Per i nettunesi della vecchia generazione, quelli che vivono dei ricordi dei “nove uomini d’oro” ma anche quelli successivi, Nettuno non può, non dovrebbe avere due squadre che si affrontano ai massimi livelli. Tu invece come vivi, da professionista e da capitano del Nettuno2, questo “sdoppiamento” del baseball nettunese, e quanto ti stimolerebbero eventualmente l’anno prossimo altri infuocati derby con il Nettuno BC?

 

Penso che se lavorassimo tutti per un unico obbiettivo, ovvero riportare il titolo a Nettuno che ormai manca da tanti anni – dal 2001 con esattezza – sarebbe meglio. Preferisco dunque concentrarmi sullo sport e non voglio entrare nel dettaglio delle controversie societarie perché non conosco affondo le vicende dello “sdoppiamento”.

 

  • Ci sapresti indicare la tua personale classifica dei giocatori più forti, senza distinzioni di ruolo, che hai affrontato fino ad ora nella tua carriera?

 

Ti dico subito Paolino (Ambrosino), anche se non da avversario ma da compagno di squadra e poi sicuramente Alessandro Vaglio, Alex Sambucci e Mattia Reginato.

 

  • Il 15 aprile, da poco trascorso, negli Stati Uniti si festeggia il “Jackie Robinson Day”, ricorrenza che celebra un eroe del nostro sport, capace di infrangere con coraggio l’odiosa barriera razziale. Alla luce splendente di questo indelebile avvenimento, qual è il tuo sogno di baseball più puro?

 

Tra i sogni forse quello di intraprendere la carriera di allenatore.

 

  • Bene, ti auguriamo di diventare un nuovo Joe Torre. Ancora una domanda. A settembre ci saranno gli Europei in Germania, e poi, incrociando le dita, per le prime cinque più la migliore della zona africana, le qualificazioni olimpiche a Bologna e Parma. Si combatterà per un posto solo, valido per Tokyo 2020. Come vedi la nostra nazionale?

 

La seguo spesso per via di mio fratello Mattia e oserei dire che si tratta di una delle nazionali più forti negli ultimi anni e spero che ci faccia divertire.

 

GRAZIE a nome di tutto Il Bar del Baseball