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“La Fortitudo è come una grande famiglia”. Intervista a Moreno Trombini, manager del Longbridge 2000

1 Ago , 2020  

di Ignazio Gori

Il Longbridge 2000 – team senior della farm della Fortitudo Bologna 1953 – ha iniziato la stagione 2020 di A2 con 4 vittorie su 4 uscite e conduce il Girone C davanti alla Fiorentina (4-2), Oltretorrente (2-4), Bologna Athletics e Sala Baganza (1-3). Sullo slancio del buon inizio abbiamo sentito Moreno Trombini, manager della squadra felsinea.

Avete iniziato il campionato con quattro successi. Cosa prevedi per questa stagione di A2?

Il Longbridge 2000, come tutti sanno, è il settore giovanile della Fortitudo e dunque noi non abbiamo ambizioni di arrivare o di vincere il campionato; questo non significa che il record positivo non ci faccia piacere, anzi, conferma il nostro lavoro focalizzato sui giovani. Nel prossimo turno abbiamo la Fiorentina, un’ottima squadra, ma con la quale possiamo giocarcela tranquillamente. Cercheremo di allungare la striscia vincente. Il nostro obiettivo comunque non è la vittoria in se stessa, quanto la crescita dei nostri ragazzi. Li abbiamo già da un paio di stagioni, la maggior parte hanno 17-18 anni e li abbiamo portati con lo staff qui da Imola, dove ho allenato. Molti di loro fanno il doppio campionato, l’U18 e l’A2 e qualcuno anche l’A1. Il nostro obiettivo è portare giocatori validi in A1, con costanza, i risultati sono secondari. Anche se abbiamo già una squadra-serbatoio in B a San Lazzaro, puntiamo ovviamente a salvarci, è importante per noi mantenere la categoria per restare più vicini alla Fortitudo.

A proposito di giovani, siete tra i vivai più attivi in circolazione …

Sì, siamo molto orgogliosi ad esempio di Samuele Gamberini che con la Fortitudo sta facendo ottime cose in questo inizio di A1. È un catcher talentuoso, soprattutto al box di battuta, ma abbiamo anche altri ragazzini di talento sui quali stiamo lavorando. Hanno bisogno di esperienza, giocare il più possibile ed è quello che stiamo cercando di fare. Il Longbridge 2000 offre uno spazio di crescita, di maturazione.

Senza dubbio Gamberini è tra le più gradite sorprese della A1 2020, sta battendo .476, con 10 valide, 9 RBI e 8 punti segnati, con la Fortitudo che vola in testa alla classifica a punteggio pieno, dieci vittorie su dieci. Per un allenatore senz’altro una bella soddisfazione. Quali sono a riguardo, dal punto di vista tecnico, i tuoi punti  di riferimento?

Sinceramente non mi ispiro a nessuno e mai l’ho fatto. Non ho avuto maestri da seguire e non ho mai ereditato piani tecnici. Ho solo bisogno di imparare, gara dopo gara, stagione dopo stagione. Alleno già da nove anni, ho iniziato da giocatore, poi coach e infine ho allenato Imola, sempre con estrema umiltà. Cerco di essere coerente negli impegni presi con la società, garantendo la mia costante presenza agli allenamenti, di dare il massimo insomma e soprattutto di fare tesoro degli errori commessi in gara, in modo da migliorare. Il ruolo del manager consiste prevalentemente nel decidere velocemente la tattica di gioco, di effettuare un bunt o di concedere una base, di sostituire un lanciatore al momento giusto e nello stilare un lineup adeguato, poi tutto il resto, il grosso del lavoro tecnico sui giocatori, lo fa lo staff ed io posso dire di avere uno staff estremamente competente che conosce davvero il baseball: Christian Gnudi, Angel Argentieri, Daniele Natilli, Joel Barreto e Marco Rondelli … fanno un lavoro eccellente e l’andamento della squadra è gran parte merito loro. Il manager si prende il merito delle vittorie e lo scoramento delle sconfitte, ma non bisogna mai dimenticare il lavoro “oscuro”, “dietro i paraventi” che fa lo staff. È ovvio che lavorando con i giovani il lavoro dell’allenatore è di gran lunga più faticoso, gli errori dovuti all’inesperienza sono sempre dietro l’angolo, occorre ad esempio insegnare a gestire la pressione, per evitare quelli che noi chiamiamo gli “errori di testa” ben diversi dagli “errori di guanto”, insomma, è difficile fare previsioni quando si ha a che fare con i giovani, ma è il nostro lavoro principale qui al Longbdrige e ne vado orgoglioso.

Hai un sogno o un obiettivo che ci vuoi confessare?

È innegabile il desiderio un giorno di poter allenare una formazione di A1, ma per ora mi posso dire altamente soddisfatto di questa bellissima e utilissima per me collaborazione con la Fortitudo; andare sul loro campo e aiutarli nell’allenamento o riceverli sul nostro e fare altrettanto, c’è un clima qui a Bologna di grande attenzione per i giovani, vengono seguiti e per un allenatore è l’ambiente ideale per fare esperienza, è come una grande famiglia di baseball. Nell’immediato futuro, come detto, c’è la speranza di restare in A2 il più a lungo possibile, e poi, chissà …

Il Bar del Baseball ringrazia il manager Trombini per la gentile disponibilità e augura buon campionato ai suoi ragazzi del Longbridge 2000

 (la foto di copertina è stata gentilmente fornita dal sig. Moreno Trombini)