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L’amarezza nelle parole del dimissionario Francesco Zucconi

4 Set , 2018  

di Emanuele Tinari

Erano già preannunciate da tempo, ma in via ufficiale sono arrivate ieri sera le dimissioni da presidente del Comitato Regionale Emilia Romagna, dell’oramai ex presidente, Francesco Zucconi.

“Era tutto già annunciato ma ieri ho formalizzato le dimissioni. Era corretto ringraziare e salutare le persone che mi conoscono da anni. Era doveroso far sapere a tutti i presenti i motivi della mia decisione e l’ho fatto raccontando gli avvenimenti facendo giudicare gli altri. Dopo circa un’ora dall’inizio della riunione sono arrivati il vice presidente federale Gigi Mignola e la coordinatrice della consulta dei presidenti Barbara Zuelli. Per me era importante che il mio pensiero venisse riportato al presidente e al consiglio federale”.

I motivi di questa scelta sono ben ponderati da tempo.

“Ho sempre chiesto alla federazione di ascoltarci o di interfacciarsi a noi come interlocutori, cosa mai successa. Un consiglio federale deve essere attento ad ascoltare chi fa più e meglio degli altri, basti pensare che il nostro calendario ha in programma almeno il triplo delle partite di tutte le altre regioni. Nessuno ha mai chiesto un parere, mai fatto una telefonata, visto la nostra organizzazione e i nostri risultati mi sembrava corretto. Nel mio lavoro ho sempre sentito idee altrui, analizzandole ma decidendo sempre con la mia testa e che questo non sia successo mi ha reso insoddisfatto. Fare il presidente regionale vuol dire promuovere e sviluppare il il baseball e il softball nel territorio, ma in questo anno e mezzo non si poteva fare niente. I corsi per i tecnici erano affidati al C.N.T, quelli arbitrali al C.N.A, non si poteva dare nessun contributo alle società che facessero attività di promozione nelle scuole. Poi una volta che avevo sentito voci su un possibile addio di terreno avevo iniziato a creare un progetto di accademia regionale con 3 sedi, una centrale a Bologna e due più periferiche a Parma ed in Romagna. Ci sarebbero stati 15 tra ragazzi e ragazzi per ogni gruppo con incontri e debriefing in sede centrale a cadenza mensile. Solo il Veneto ha consegnato il suo lavoro 3 minuti prima di me, sarebbe stato un progetto importante per migliorare il baseball in Emilia Romagna ma dando anche un forte impulso a livello nazionale nel giro di pochissimi anni. Poi sul sito Fibs, una sera in cui si giocava Rimini-San Marino, vado a vedere che sono stati stanziati 15 mila euro ad accademia per migliorare e sviluppare i talenti sul territorio. Le regioni a cui sono state assegnate questi fondi sono Toscana, Veneto e lì sono d’accordo più Sicilia e Marche e lì con tutto il rispetto per queste due regioni non ci sono 15 ragazzi così forti da sviluppare come poteva essere oltre in Emilia Romagna in due regioni di riferimento come il Lazio, da sempre fucina di gran talenti e il Friuli Venezia Giulia, da anni in forte crescita. La decisione arriva in forta contraddizione con la filosofia delle Accademie regionali. Capivo la decisione di metterle lì se si voleva far crescere il movimento, ma non tener conto dei meriti dell’Emilia Romagna e dare soldi dove i talenti non ci sono è paradossale. Questa è stata la classica gocciolona che ha fatto traboccare il vaso già colmo perchè mi sono reso conto che ero lì a fare il presidente solo per le pratiche burocratiche e non è questo che voglio fare”.

Una decisione non presa a cuor leggero da Zucconi che usa parole anche forti.

“Non sono più disponibile a sprecare tempo e sudore per persone che non capiscono o se capiscono addirittura ci remano contro. Avevo annunciato che appena tornate le nostre rappresentative dagli Usa, autrici di risultati fantastici, avremmo dichiarato il nostro percorso finito. Avevamo dato dimissioni con effetto immediato ma dal 20 al 23 settembre a Rimini c’è il Trofeo Coni con squadre da 12 regioni, manifestazione organizzata interamente dal nostro comitato. Non potevamo lasciare la Fibs e soprattutto l’Emilia Romagna in questa situazione e quindi abbiamo deciso di gestire gli affari fino al 23 settembre e dal 24 al 30 del corrente mese non fare più nulla fino alla nomina del commissario straordinario fino all’indizione delle nuove elezioni che spero arrivino in tempi brevi. Tutto il consiglio per stima alla mia persona e visto che siamo nati insieme si è dimesso in blocco. In questo anno e mezzo la federazione non ha mostrato nè intenzione di dialogare con il territorio nè sensibilità verso la nostra realtà. Sono arrivati messaggi ben chiari di cui penso si parlerà già nel prossimo consiglio dell’8 settembre. Comunque dopo ieri sera di una cosa sono fortemente convinto che l’Accademia si farà anche in Emilia Romagna perchè nel 2020 ci sono le nuove elezioni e non aver dato a noi questa opportunità quando la nostra regione è gran parte dell’elettorato sarebbe un boomerang clamoroso. O per meriti, che se non visti sono sintomo di miopia, o per tornaconto penso che dovranno dare importanza a chi si ritroveranno a dover dar conto tra due anni. Noi abbiamo cercato di non puntare il dito su nessuno, ma riportare fedelmente tutto quello successo nella mia “legislazione” confortato da ogni sorta di documento. Di quanto successo non sono arrabbiato, ma deluso ed amareggiato. Ho fatto giudicare ai miei interlocutori ed il loro giudizio è stato negativo. Gli organi federali dovranno cambiare, non si può dirigere Fibs operando così e mi auguro che la lezione di ieri sera sia stata necessaria per dare ciò che merita alla mia regione”.

Foto copertina: piratinirimini.com