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Morellini: “Sono arrabbiato, meritavo la nazionale”

25 Set , 2018  

di Emanuele Tinari

Lo conosciamo come un ragazzo di carattere, sanguigno che quando sale sul monte dà tutto alla sua causa. Proprio questa, oltre ad il fatto di aver giocato una stagione di ottimo livello, è la motivazione che ha fatto arrabbiare Yuri per non essere stato tra i convocati azzurri del Super Six.

“Secondo me non è stata una buona scelta quella di Gerali. Venivo da un ottimo campionato 2017 disputato a Nettuno e in questa stagione a Rimini nonostante avessi 5 lanciatori davanti ho lanciato 17 inning in campionato più 4 in semifinale entrando sempre da rilievo in situazioni complesse chiudendo sempre bene. Proprio grazie alle mie prestazioni pensavo di essermi guadagnato la nazionale, invece non è stato così e dentro brucia tanto”.

I numeri della stagione del pitcher nettunese dicono 2.60 di media ERA in regular season in 17 riprese con 10 basi e 21 strike out. Contro il Parma, nei playoff, 4 inning con media immacolata, 0 valide subite con 2 basi e 5 K.

“Non sono stato preso in considerazione per l’Haarlem Baseball Week e sono stato zitto, stavolta mi sono arrabbiato. Vedi che c’è chi ha tirato 5 o 10 inning con medie alte e soli due stranieri davanti o chi viene dalla A Federale lì con l’Italia e resti basito. Gerali mi ha detto che nel mese di marzo nel raduno di Messina non ero pronto, ma il Super Six si gioca a settembre e il manager mi ha visto durante la stagione e c’era in semifinale quando ho messo 5 strike out in due riprese. Volevo avere la possibilità di ricevere una prima convocazione, poi una volta lì se mi avesse valutato non in forma mi avrebbe rispedito, però avrebbe visto come erano le mie condizioni attuali”.

Morellini ha ricevuto anche una telefonata da uno dei senatori azzurri, Alessandro Maestri.

“Maestri mi ha chiamato dicendomi di farmi un esame di coscienza perchè a marzo non ero pronto e che lì mi ero bruciato la nazionale e l’Arizona sarebbe stata una seconda opportunità. Io gli ho risposto che ci sta non essere in forma a marzo, ma conta il campionato non prima. Come tutti sapete in inverno sono passato al Rimini e a Nettuno non ho avuto possibilità di allenarmi con nessuno. Andavo con la mia ragazza al campo di Yamanaka a Santa Barbara lei mi passava le palle e io lanciavo. Dispiace rinunciare ad indossare la maglia azzurra ma di italiano c’è ben poco. Noi italiani ci facciamo il mazzo per dare il massimo facendo delle rinunce lavorative e nella vita privata e vedere gente che non merita mi ha fatto male”.

Foto copertina: Lauro Bassani