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Regular season con pochi sussulti! Per le emozioni vere si attendono i playoff

16 Ago , 2018  

di Emanuele Tinari

Doveva essere una corsa a due tra Bologna e Rimini e così è stato. Il divario tra le due ed il resto del gruppo è sembrato da fuori troppo ampio come spiega il + 10 dei felsinei rispetto a Parma e Città di Nettuno, terze e quarte della classe, ma sul campo la distanza è minore di quanto dica la classifica e penso che questi playoff lo confermeranno.

Al manager Frignani è stata affidata una vera macchina da guerra offensiva. La Fortitudo è risultata prima in ogni voce offensiva. Dalle valide, agli extra-base, alle basi ricevute, fino agli strike out subiti passando per il numero di rubate effettuate. Ben 10 i giocatori con .300 o più di media battuta. Oltre al solito Marval primo per punti segnati, Rbi e Hr, brilla uno splendido Mazzanti tornato ad esprimersi su livelli mostruosi, Media battuta a .400, 10 doppi e 5 Hr in una stagione partita con un problema fisico possono azzittire quei pochi detrattori che farebbero bene a cambiare sport. Sul monte la Fortitudo non è apparsa intoccabile, le ultime due gare contro il Rimini lasciano il tempo che trovano, Martinez e Rivero sono primi come numero di vittorie ma nei playoff devono alzare l’asticella. Bene i rilievi soprattutto con Gouveia e Noguera.

Proprio il Rimini campione d’Italia del nuovo presidente Pillisio sembra essere la vera antagonista dei bolognesi. Una squadra solida con un lineup cresciuto nel corso della stagione che arriva caldissimo nella fase decisiva della stagione, proprio come nel 2017. Il rientrante Romero re della media battuta è il leader della squadra seguito da un bomber come Angulo, Ustaritz ed i due fratelli Garbella. Nicola è cresciuto esponenzialmente nella seconda parte della regular season, l’arrivo di Giovanni ha aumentato media e potenza di un lineup già valido. Anche l’innesto del catcher Molina al posto del deludente Llewellyn ha aumentato la qualità romagnola. Unica incognita in chiave playoff l’addio di Logan Duran visto che il Rimini sarà l’unica a schierare un partente italiano nei playoff, quel Bassani confermatosi ad altissimi livelli dopo l’ottima annata di Novara. Tuttavia dietro a lui Ceccaroli dispone di un parco lanciatore di esperienza e qualità, pronti a rilievi lunghi od a entrare anche per un solo uomo.

Parma si presentava ai nastri di partenza con ambizioni di vertice. La squadra costruita al nuovo manager Poma è valida e l’accesso ai playoff è stato centrato all’ultima giornata ma senza apparire mai in discussione. La stella incostrata è stata il lanciatore cubano Casanova, re degli strike-out e con una media sotto i 2 di Pgl. Accanto a lui Garcia ha vissuto una stagione fortemente altalenante. Non solo nel corso del campionato, ma anche nella stessa partita ha alternato momenti in cui è stato intoccabile con la sua gran dritta ad altri davvero imbarazzanti. La partenza di Lugo per gli States dopo la gran prova con l’Italia toglie tantissimo ai ducali. Lugo poteva essere colui che avrebbe potuto far saltare il banco in ogni occasione. Insieme a lui è non c’è più Pirvu ed il bullpen del Parma appare un po’ troppo corto. Anche all’attacco, discontinuo a parte Mirabal e Koutsoyanopoulos, va chiesto il salto di qualità, ai grandi nomi presenti nel lineup come Sambucci, Zileri, Poma, Morejon e Desimoni la possibilità di accendersi e far sognare una città ai playoff dopo 3 anni.

Il Città di Nettuno dopo il suo travagliato inverno nettunese ci ha messo un po’ a trovare la quadra, ma a parte un piccolo passaggio a vuoto nella fase centrale del girone di ritorno ha disputato una stagione di ottimo livello. Anche qui, come a Parma, si è distinto un pitcher di livello eccezionale per questa serie A1. Parliamo dell’ex Major Scott Richmond, re dei K a pari merito con Casanova, 1.81 di media Pgl e un’incredibile personalità sulla collinetta. Strepitosa la sua sfida contro il San Marino, decisiva per l’accesso ai playoff. Ha guidato la squadra andando a 2 out da una no-hit. In quella partita con la mazza decisivo è stato un Mattia Mercuri diventato una sicurezza sia in difesa che nel box e i suoi 4 hr nelle ultime 4 di campionato ne sono la prova. Insieme a lui bene Montiel, Rodriguez e Sellaroli, ma tutta la squadra appare in crescita dopo un mesetto di torpore. Si chiede di più sicuramente ad un Aguilera alle prese con guai fisici, mentre nel bullpen anche Frias rappresenta una certezza, mentre si chiede più affidabilità ai rilievi spesso croce e delizia.

La delusione dell’anno si chiama San Marino. La scelta della società di confermare gran parte del gruppo arrivato in finale nel 2017 non si è rivelata vincente. I tanti infortuni sicuramente non hanno aiutato un Mario Chiarini passato dal campo al dogout con pessimi risultati. Soprattutto l’attacco non ha dato i risultati sperati. Una media di squadra che si è alzata nelle ultime giornate con l’innesto di un Chris Colabello arrivato troppo tardi per salvare capre e cavoli. L’assenza di Epifano si è rivelata troppo pesante da sopperire, Bermudez ha fatto il suo finendo anche lui prima la regular season per problemi fisici, positivo Ferrini mentre gli altri hanno assolutamente deluso le aspettative. Bene il monte anche se Maestri e Jimenez hanno sofferto dei periodi non proprio al livello della loro fama. Male il rilievo Garate ed i due giovani italiani Cherubini e Coveri. Erano anni che i playoff arrivavano consecutivamente sul Monte Titano, se a questi aggiungiamo l’ultimo posto e la retrocessione nella Poule B in European Cup, si può definire disastroso il 2018 della T&A con tante cose che cambieranno in inverno.

Il Padova ha rialzato la testa dopo un 2017 davvero ai minini termini. La squadra del manager Sandillo si è rivelata grande con le piccole e piccola con le grandi. 11-1 il record contro le tre squadre fuori dai playoff, 0-16 con le quattro che si contenderanno lo scudetto. Passi in avanti ce ne sono stati nel box dove a fianco ai migliori Russo, Hidalgo e Perdomo, hanno finito in crescendo Berini e Martone. Sul monte Pino ed Habeck dopo un grande inizio hanno subito un calo purtroppo non supportati dai rilievi. Fabiani non si è confermato al livello del 2017, ma su di lui si può e deve lavorare. Corradini è durato solo 4 inning mentre il cubano Leyva arrivato dalle Minor con grandi credenziali ha mostrato grandi problemi non rivelandosi pronti per il massimo campionato. La base patavina è buona, con qualche colpo in grado di puntellare la rosa, soprattutto nel bullpen, nel 2019 Padova potrebbe tornare ad essere una concorrente per quella postseason che manca dal 2015.

Anche il Padule, al suo secondo anno nella massima serie italiana, è apparso in crescita. Quasi tutte le prestazioni positive dei toscani sono state figlie della forma di Banos. L’esperto cubano ha imbrigliato spesso le mazze di squadre importanti, risultanto il vincente in una sfida capolavoro contro il Rimini. Non sempre è stato sorretto dall’attacco, ha vissuto anche lui un periodo di gran calo, ma ha dimostrato di aver dato maggiore grandezza alla società del presidente Becchi. Rodriguez è arrivato tardi e ha mostrato sì un miglioramento rispetto al 2017, ma anche lui è apparso un lanciatore troppo diverso di settimana in settimana. Costantini a parte, autore di una grande stagione, ma poco presente per motivi di lavoro, il bullpen è stato davvero incommentabile. L’attacco, cambiato tanto, è stato sorretto dai soliti Alarcon e Scull. Bene anche Gozzini e Pinto, che ha finito sabato la sua carriera con due fuoricampo che hanno portato a sei il bottino stagionale. Da tenere d’occhio per il futuro il giovanissimo Fasano e Diaz.

L’invernata nettunese se ha recato qualche problema al Città di Nettuno, è stato un vero e proprio tsunami per un Nettuno Baseball City reduce da due playoff consecutivi. Tutta la base nettunese a parte Giannetti, Davenport, Taschini e Andreozzi (la sua stagione è durata due partenze), è passata alla società del patron Fortini e i rimpiazzi arrivati non si sono dimostrati minimamente valevoli di un campionato di serie A1. Due vittorie sono un bottino talmente misero per una squadra che porta il nome di Nettuno in petto. L’ultimo posto era preventivabile alla vigilia, ma alcune prestazione hanno reso davvero tristi  i tifosi della “Città del Baseball”. Gli unici sussulti ci sono stati proprio contro i cugini a cui è stata tolta una gara al ritorno, mentre all’andata la vittoria è scappata a due out dalla fine. Sul monte Garcia e Misell hanno tirato la carretta ma la loro stagione resta insufficiente, nel box bene Buffa, bravo il giovane Orefice, l’unica vera stella della squadra è stato l’interbase mancino Andy Vazquez che ha chiuso a .385 di media con 4 hr. Ottimo atleta, utility difensivo, sarà uno dei pezzi pregiati della prossima campagna acquisti.

In chiave playoff, non voglio sbilanciarmi in un vero e proprio pronostico, ma penso che nessuna delle due serie si chiuderà 3-0. Molto della fortuna di Nettuno e Parma dipenderà dalla prima partenza delle loro stelle Richmond e Casanova. Una sorpresa in gara uno potrebbe cambiare le sorti della serie cambiando le gerarchie dei lanciatori scelte in partenza dai manager. Bologna e Rimini restano le ovvie favorite, ma Poma e Trinci hanno le armi per far saltare il banco.

Chiudo con i miei premi individuali della stagione. L’MVP della stagione va dato ancora una volta a Osman Marval leggermente in vantaggio su Romero, per il CY Young è lotta a due tra Richmond e Casanova con il cubano a mio parere leggermente avanti. Miglior italiano in battuta senza obiezione Giuseppe Mazzanti, miglior lanciatore azzurro Alex Bassani anche lui con pochi dubbi. Miglior giovane under 23 Filippo Agretti di poco sul solito Andrea Sellaroli con una menzione per Pomponi. Giocatore più in crescita o Most Improved Player per dirla all’americana maniera, Mattia Mercuri su Lorenzo Dobboletta.

Foto copertina: Enrico Pasini