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Selmi: “Positivo sul futuro del Kennedy. Per la nostra società nessun passo più lungo della gamba”

27 Gen , 2020  

di Emanuele Tinari

Noi de Il Bar del Baseball abbiamo sempre trattato l’annoso problema del Kennedy, campo storico della città di Milano che da molti anni versa in uno stato sempre più decadente, ma che dopo l’ultimo accordo tra Fibs e il comune milanese può tornare ai fasti di un passato. Abbiamo parlato di questo e non solo, con Alessandro Selmi, presidente del Milano Baseball 1946.

“In primis stiamo ricostruendo la struttura societaria, abbiamo cambiato il direttivo, ora c’è un consiglio nuovo pronto ad affrontare delle sfide dal 2020 in avanti. In cinque anni abbiamo ricostruito le fondamenta della società, ora dobbiamo fare il salto di qualità a livello di gestione”.

Tornando al campo è di pubblico dominio l’accordo tra Fibs e Comune di Milano per la gestione di 16 anni con una spesa iniziale di 690 mila euro più altri 260 mila nel caso ci fosse la necessità tra undicesimo e tredicesimo anno.

“Noi abbiamo preso la gestione della Fibs che resta concessionaria ufficiale. L’accordo è a lungo periodo, loro sono i garanti di questa convenzione ma ci vorrà tempo per vedere un Kennedy accogliente. Si inizierà dal rifacimento del campo di gioco, poi si passerà alle strutture come spogliatoi, tribune, pali e luci, ma l’illuminazione non è una cosa prevista nell’immediato. Noi come Milano Baseball dobbiamo dare il nostro contributo per far vivere il centro non solo come coinquilini ma renderlo attivo a 360 gradi. Il primo lotto di lavori dovrebbe partire a breve, non abbiamo ancora una tempistica precisa perchè ci sono diversi fattori in ballo, ma sono molto più fiducioso rispetto a cinque anni fa quando parlammo con l’assessore dello sport del comune di Milano, ma non partì mai nulla, ora invece siamo davvero vicini al primo passo ufficiale”.

Oltre alla fase logistica-gestionale parliamo con Selmi anche dell’attività di campo del Milano Baseball 1946. In tanti sognano la città meneghina nell’elite del baseball come nel passato, ma per il presidente lombardo non è il momento di fare voli pindarici.

“Abbiamo la serie B e tutte le categorie giovanili, nel baseball abbiamo vinto la serie C tre anni fa e siamo cresciuti di stagione in stagione. Ora puntiamo ai playoff per il salto di catagoria. La prima squadra secondo me deve fare da traino a tutte le altre, è un percorso lungo ma duraturo, noi vogliamo giocatori di Milano o lombardi, non farcire il roster di stranieri che restano un anno poi vanno via senza dare continuità al progetto. Fortunatamente i lavori andranno di pari passo con la possibilità di restare a giocare al Kennedy, perchè altrimenti ci sarebbe un solo campo dall’altra parte della città e non sarebbe attuabile come sistemazione. Anche per quanto riguarda il settore giovanile dove stiamo facendo i nostri maggiori investimenti, ma tutto in maniera sostenibile. Ora fortunatamente si sta sistemando la struttura e quindi anche se trovassimo uno sponsor da 200 mila euro non faremmo il passo più lungo delle nostre possibilità, perchè si rischierebbe di spingere un anno, senza sicurezza per il dopo. Nel nostro piccolo dobbiamo gestire la società come una piccola azienda”.

Fonte copertina: SportLegnano