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Totoni Sanna: occorre dialogo e collaborazione

25 Ago , 2018  

di Cristina Pivirotto

Ho parlato con Totoni Sanna, a pochi giorni dal suo rientro dal Giappone, dove ha svolto il suo compito di commissario tecnico al Campionato Mondiale di softball femminile della WBSC.

Devo dire che avevo ascoltato, più di una volta, i suoi interventi registrati, rilasciati in varie occasioni. Il fatto però di aver potuto parlare con lui direttamente, senza intermediari e in completa libertà, mi ha restituito la forte sensazione di trovarmi a dialogare con un uomo dal carattere risoluto, sicuro delle sue idee e senza timori reverenziali.

La sua esperienza nel mondo del baseball e del softball è lunga e di notevole sostanza, e, in tutta franchezza, in un mondo che ho imparato a conoscere come “adattabile”, dando al termine un’accezione non esattamente edificante, trovarmi a parlare con una persona così chiara e decisa mi ha piacevolmente sorpreso. Quella che segue è l’intervista che è scaturita dalla nostra “chiacchierata”.

Non si è spenta ancora l’eco dei Mondiali di Chiba, una super manifestazione. Come valuta l’organizzazione di un evento come questo?

La manifestazione è stata eccezionale. Io avevo vissuto altre edizioni del Mondiale e altri eventi anche in Cina e sapevo che i paesi dell’Oriente sanno fare cose meravigliose, in questo senso. Sono organizzatissimi e la prova l’abbiamo avuta quando c’è stato quel mini tifone e la pioggia ha allagato i campi. Loro sono stati perfettamente in grado di dislocare le squadre dai campi inagibili ad altri in terreno sintetico, in pochissimo tempo, oppure li abbiamo visti svuotare completamente la terra di un campo e rifarla a nuovo con una facilità che sembrava spaventosa. Di questo tipo di organizzazione tutti sono stati soddisfatti, a parte una Federazione. Si giocava negli stadi di baseball, bellissimi, adattati alle misure del softball. Tenga presente che anche i giochi olimpici si giocheranno negli stadi di baseball.

Poi una grande, grandissima cerimonia, sia quella di apertura che quella di chiusura, oltre la visita dell’Imperatrice del Giappone che ha anche voluto salutare le squadre in campo.

Come ha visto la nostra Italia?

L’Italia ha giocato benissimo, all’altezza delle grandi, però, in previsione delle Olimpiadi, deve pensare a giocare di più, così come lo stesso allenatore chiede costantemente alla federazione. Giocare di più e ad alti livelli, perché con queste grandi squadre si deve poter giocare alla pari la qualificazione per le Olimpiadi.

Si dovrebbe pensare ad organizzare qualcosa di importante in Italia. Non e’ difficile, basta crederci e lavorarci.

Cosa aggiunge all’esperienza di un esperto, addetto ai lavori del softball, assistere a una manifestazione del genere?
Per esempio la possibilità di prendere contatti con i rappresentati di altre federazioni e questo può essere utile, deve essere utile per poter ampliare le possibilità di gioco. Come detto, le nostre Nazionali hanno bisogno di un continuo confronto ad alto livello. L’Italia e’ un prodotto che si vende bene, tutti vorrebbero visitare il nostro Paese. Si aggiunga il fatto che vi sono realtà territoriali con ottime esperienze organizzative e Regioni che, con un po’ di aiuto, potrebbero migliorare le proprie strutture ed essere anch’esse messe nelle condizioni di organizzare in loco. Bisogna avere la capacita’ di guardare ad un progetto futuro lavorando con tutti gli attori presenti, a cominciare da un rapporto collaborativo e quindi totalmente diverso da quello attuale, con i vertici mondiali delle nostre discipline.

E poi indubbiamente il valore aggiunto e’ dato dal confronto con realtà diverse, con modi di pensare e di vivere che, se colti nella maniera giusta, arricchiscono il tuo bagaglio professionale oltre che culturale.

E cosa aggiunge alla persona?

E’ stato semplicemente straordinario vivere quelle partite, soprattutto la finale, in uno stadio pieno di 11mila persone e con un tifo davvero impressionante. E’ stata una manifestazione esaltante con una organizzazione finalmente di stampo professionale anche per il movimento femminile.

E’ stato gratificante essere parte di un lavoro faticoso, ma importante per portare anche lo sport femminile ai risultati che merita. Poi, come già detto, in questa occasione ho avuto modo di incontrare molte persone e tanti presidenti di federazioni importanti che guardano l’Italia sempre con simpatia e rispetto. Tanti contatti che potrebbero essere d’aiuto per il futuro prossimo.

Immediatamente dopo i Mondiali ci sono da disputare le Coppe europee di softball. L’Italia ha imposto la sua superiorità in Europa nelle categorie giovanili e, nel mondo, è tra le migliori. Cosa aspettarsi da quelle giocatrici che hanno vissuto questa stagione esaltante con le squadre Nazionali, in un contest per club?

Si, le squadre di club sono formate ANCHE da quelle giocatrici che hanno giocato sia gli Europei che i Mondiali e, quindi, le premesse sono buone per avere un gioco di qualità a livello di Coppe europee. Considerate le regole delle Federazioni a riguardo della formazione dei roster, non e’ semplice fare dei pronostici, ma sono certo che le squadre italiane sapranno onorare il campo, come sempre e’ stato fino ad ora.

Cosa vorrebbe dire Totoni Sanna al baseball italiano e/o alla federazione?

Vorrei dire alla federazione che c’è bisogno di collaborazione. L’arroccarsi su posizioni di sordità non porterà sicuramente a niente. Condividere le idee con chi ne ha, anche di tenore opposto, può servire, magari, a trovare un punto di accordo che può solo fare del bene al movimento. E sarebbe opportuno guardare avanti piuttosto che lavorare sempre guardando cosa hanno fatto gli altri. Questa federazione si vanta di aver “finalmente” messo i conti a posto. Voglio da qui rassicurare tutte le società, i tesserati ed i tifosi che mai la FIBS ha rischiato capitolazioni di ordine economico. Tengo a sottolineare che il CONI ha sempre approvato anche i bilanci della gestione precedente, concordando ed attivando il recupero patrimoniale dovuto ad operazioni straordinarie, come la cessione del Quadrifoglio di Parma.

Questa federazione, ed il suo attuale Presidente, secondo me, non si muovono nel verso giusto, a volte sembra che utilizzino questo loro mandato più per ottenere un consenso personale che per gestire e migliorare il nostro mondo.

Dopo tanti anni non abbiamo più uno sponsor tecnico per le nostre Nazionali, siamo costretti ad acquistare uniformi ed altro; abbiamo un settore comunicazione carente, sulla stampa nazionale non ci siamo, le televisioni e lo streaming sono lasciate al lavoro delle singole società.

Il problema di questa federazione, o per lo meno dei suoi vertici, è che si è messa su un piano di non collaborazione e di chiusura totale con ampie fasce del nostro mondo anziché pensare ad un confronto costruttivo. Criticano ad ogni occasione quello che stato fatto prima del loro arrivo, ma non accettano la critica che viene fatta al loro operato. Ci vorrebbe una maggiore apertura verso l’esterno, anche a rischio di prendere critiche, ma parlando con gli altri, spiegando le ragioni, ascoltando problemi e proposte. In sostanza ci vorrebbe molta più umiltà.

Siamo tutti di passaggio nei nostri ruoli. Alle prossime elezioni potremmo non essere più incaricati, allora quello che è importante è quello che si lascia a chi dovrà venire dopo.

Ed allora spero davvero che questa Federazione non venga ricordata, tra le altre cose negative, per la possibile chiusura del campo da softball presso il Centro Coni dell’Acqua Acetosa unitamente a quello di Tirrenia, a seguito anche dell’inspiegabile e fallimentare trasferimento della Accademia federale da Tierwnia a Roma.

La nuova campagna elettorale è già cominciata?

Siamo quasi a meta’ mandato e a volte sembra che la campagna elettorale non sia mai terminata.

I motivi li ho già detti in precedenza, ma a questo comunque si può tranquillamente aggiungere che, di certo, moltissime società non sono soddisfatte della situazione attuale e, sicuramente, molti saranno impegnati affinché la FIBS possa essere protagonista nelle politiche di sviluppo delle nostre discipline, possa finalmente colmare la totale assenza nel Sud Italia attraverso un progetto serio e misurabile; possa dare speranza ai tanti tecnici che sono presenti alle coach convention, affinché la porta delle Nazionali dipenda solo dai risultati ottenuti dal loro lavoro; possa recuperare quella visione di alto livello e riportare quell’entusiasmo necessario per affrontare le sfide del futuro. Tutti insieme, senza buoni o cattivi, ma solo appassionati e capaci.