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Walter Angioi: il baseball, Cagliari e la sua famiglia

22 Nov , 2018  

di Serenella Mele

Una famiglia cresciuta a pane e baseball. Parliamo con Walter Angioi, attuale manager del Cagliari:

Facevo ginnastica artistica a 8 anni –racconta – l’istruttore della società (Angelo Zucca, Amsicora Cagliari, olimpionico di ginnastica) amico di due giocatori del Cagliari baseball, diventa anche il preparatore atletico del baseball. Un giorno arriva in palestra e dice a noi bambini “chi vuole provare a giocare a baseball?”. Sinceramente mi ero un po’ stufato di stare chiuso in palestra, così ho iniziato e non ho più smesso, giocando fino alla serie A2. Poi, a 37 anni, mi hanno chiesto se volevo allenare, e da allora seguo le formazioni dall’U18 all’A2. Mia moglie Teresa ha iniziato a giocare a Mondovì, in Piemonte dove viveva, a 15 anni la sua famiglia si è trasferita in Sardegna. Ha giocato fino alla serie A1, è un tecnico federale di base. I nostri figli: Gabriele ha 17 anni, interbase come mamma e papà, e già una discreta esperienza nelle varie categorie della Nazionale Italiana; Filippo, 10 anni, gioca in categoria U12”.

Quando nasce il Cagliari baseball?

Nel 1968 nascono Cagliari baseball club ASD e Cagliari softball club ASD, il presidente è Aldo Pisano dal 1993. Circa 80 attualmente i tesserati per il baseball, per il softball ci stiamo lavorando.

Vari cambi di denominazione, tecnici che si sono avvicendati, la prossima stagione saremo presenti sui campi della Sardegna, ma non solo, con le categorie U12, U15, U18 e A2.

Per quanto riguarda invece il Softball siamo in fase di transizione dalle giocatrici esperte ormai in fase solo amatoriale, per creare invece almeno un buon gruppo dall’U12 che possa crescere per il futuro. Ci alleniamo nel campo del quartiere CEP di Cagliari, in via Alessandro Volta.

Grazie ai soldi guadagnati organizzando una lotteria, costruiscono dal nulla due bellissime gabbie di battuta illuminate. Mentre le partite ufficiali fino alla scorsa stagione si disputavano sul diamante di Iglesias (50 km da Cagliari, ndr), grazie al Comune di Iglesias:

Ci siamo occupati della manutenzione del campo, grazie a questo scambio ed alla collaborazione con la società locale che ci ha ben accolti, abbiamo avuto il permesso di giocare le gare in casa sul terreno di Iglesias –prosegue il manager del Cagliari.

Cagliari città dello sport 2017, città metropolitana, perché non ha ancora un campo di baseball regolamentare?

Qualcosa si muove, speriamo bene. Doverose le dita incrociate, ripetiamo SPERIAMO BENE.

Ci tengo molto a dichiarare che abbiamo avviato un bella sinergia con la Yellow Team di Sassari, con la quale dalla scorsa stagione collaboriamo per la formazione U18. Alcuni ottimi elementi dell’U18 da Sassari sono stati nel roster della nostra A2 quest’anno. Abbiamo intenzione di proseguire con questa collaborazione, pensiamo sia davvero utile e bello unire le forze. Siamo convinti di aver trovato un partner sportivo ideale per lo sviluppo del baseball, abbiamo voluto dare un nome a tutto questo: ricerca e sviluppo del talento in Sardegna.

Le risorse economiche per il settore giovanile ci sono, per la serie A2 siamo “giusti giusti” economicamente parlando, faremo il campionato di A2. Non abbiamo sponsor grossi al momento, contiamo su piccoli sponsor ma soprattutto sulla buona volontà dei soci che anticipano soldi che riprenderanno a fine anno. Facciamo un appello: Cagliari è una grande città, merita l’attenzione di aziende che se volessero investire su di noi, sul baseball sardo che gira l’Italia e non solo (con i nostri atleti di punta, in nazionale), spenderebbe benissimo i suoi soldi ed avrebbe una grande visibilità oltre a tutta la nostra gratitudine”. Un professionista appassionato Walter Angioi, che dedica le sue giornate e le sue energie al baseball ormai al cento per cento.

La stampa e le istituzioni locali vi seguono?

Il quotidiano sardo di punta Unione Sarda e Sardegna Sport.com ci seguono regolarmente con i loro giornalisti che assistono alle partite, parlano con noi, assicurandoci la presenza sui media con una certa regolarità dallo scorso anno. Le istituzioni si sono messe in testa che ci devono trovare “una casa” per giocare, quindi diciamo che in questo momento ci stanno considerando. Aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti.

Parliamo di eccellenze, fai parte dei referenti nazionali per il settore giovanile, e i tuoi due figli sono ormai più che delle promesse..

Sono ancora nei quadri del Team Italia U12 e U15 – ricorda Walter Angioi – una sorta di referente per la Sardegna. Della famiglia cresciuta a pane e baseball, oltre me e Teresa mia moglie, fanno parte anche Gabriele e Filippo (17 e 10 anni). Gabriele sta per partire a Tenerife, per giocare in un torneo internazionale ad invito organizzato da un talent scout che ha un’accademia degli Atlanta Braves a Tenerife. Segue Gabriele da un po’, quindi lo ha invitato insieme a William Laird, Mattia Sireus e Gabriel Sanchez (sempre del Cagliari) che quest’anno ha giocato in prestito a Cagliari. Partecipano i migliori prospetti europei, sarà un’altra grande esperienza per loro.

Gabriele nel 2012 ha giocato nel torneo delle Regioni, facendosi notare dagli esperti. A 12 anni venne convocato da Stefano Buratto nella Nazionale azzurra U12 per il Mondiale di Taipei City, dove risultò il miglior battitore degli azzurri. Da lì ha iniziato un bellissimo percorso, è entrato all’Accademia del Baseball a Tirrenia nel 2014, ha disputato tre europei e due mondiali (U12 e U18). Nonostante purtroppo l’Italia sia arrivata solo quarta al recente europeo, Gabriele si è distinto in campo, ma è il gruppo che conta quindi tutto servirà come esperienza e stimolo a lavorare di più, migliorare per il futuro. Studia, è in quarta superiore, è rientrato a Cagliari lo scorso anno e gioca nella nostra formazione di A2.

Prospettive per Gabriele?

Se dovesse interessare a qualche franchigia di baseball professionistico, chiaro che lui percorrerà questa strada, può fare bene. Certo deve lavorare sodo, si deve sempre entrare nell’ottica di fare meglio. Non esclude però nemmeno la possibilità di frequentare un college negli USA, appena conseguirà il diploma. Gabriele fa parte di un manipolo di ragazzini che ho preso nel 2011, sono diventati il nucleo della nostra serie A2 attuale: quest’anno abbiamo lanciato 19 under 20 su 24 giocatori facenti parte del roster.

Come vi state preparando per la prossima stagione?

Io sono sempre manager della formazione di A2 e dell’U18, mentre Kleyvert Rodriguez Cueto sarà il pitching coach, oltre a giocare nella formazione di A2. La squadra sarà a grandi linee quella dello scorso anno, ma siamo ancora in fase di “costruzione”. Saremo competitivi, questa è una promessa. Lo scorso anno ci siamo dati un obiettivo, vogliamo stabilizzarci in questa categoria quindi anche per quest’anno puntiamo ad una salvezza tranquilla e fare i play off in ottica di formazione e non per salire in A1. Al salto di categoria puntiamo in 3-4 anni, ci stiamo strutturando sia come dirigenza che come parte tecnica.

Nel frattempo Filippo (adesso 10 anni, ma promette davvero bene) potrebbe indossare la maglia azzurra dell’U15, mentre Gabriele (che di maglie azzurre ne ha meritatamente indossate da quando aveva 11 anni), potrebbe giocare da professionista in MLB.

Riesci ad essere manager in campo e meno padre?

Lui in campo mi chiama per nome, come tutti gli altri giocatori. Sono papà solo fuori dal campo. A lui ho parlato di baseball solo dentro il campo, mai a casa a meno che fosse lui a chiedermi qualcosa”.

Vero è che Gabriele ha in qualche modo “giocato” prima ancora di nascere, visto che mamma Teresa ha giocato col Nuoro non sapendo di essere incinta di qualche settimana; oltre al fatto che ha preso in mano mini mazze e mini guantoni praticamente prima di iniziare a camminare. Nato sotto stelle giuste, guide attente e competenti, dotato di talento che sta curando con impegno e facendo crescere.

Nel Golfo degli Angeli non c’è solo un mare da favola, una città che si affaccia con le sue bellezze naturali sul Mediterraneo, ma anche una tradizione sportiva fatta di talento naturale e tanto lavoro, una passione sconfinata. Il grande baseball italiano passa anche da Cagliari, Gabriele Angioi è indubbiamente l’alfiere del baseball sardo e azzurro del futuro: Tokyo 2020 non è poi così lontana, il cuore tifa Italia ma stando in mezzo al mare in quelle maglie azzurre vuole fortemente molto di Cagliari.

(Fonte immagine: Walter Angioi)