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KLEYVERT RODRIGUEZ CUETO: “IO GIOCO A ESPERIENZA”

6 Giu , 2023  

di Serenella Mele

45 anni, nativo di Cuba ma cittadino Italiano ormai da anni. Kleyvert Rodriguez Cueto, lo scorso turno di campionato col suo Cagliari ha giocato dalle 11:30 alle 18, con 1 ora di pausa: mettiamoci la levataccia alle 4 di mattina, volo all’alba da Cagliari verso il nord Italia, annessi e connessi. Ordinaria amministrazione per la formazione guidata da manager Walter Angioi, che indomito mantiene la rotta della sua squadra, talvolta comprensibilmente a fatica: “Non ha molta scelta, lavora duro, sempre – conferma Kleyvert. Vive a Nuoro con la famiglia, lavora come istruttore di ginnastica nel centro polifunzionale, mentre in una Fattoria Didattica è istruttore di acquagym, segue la palestra e la spa. Viaggia da Nuoro a Cagliari per giocare in casa (pardon, il Cagliari baseball non ha un campo. Si deve spostare ad Iglesias: 50 km da Cagliari, 2 ore 20’ e 191 km da Nuoro per Kleyvert Rodriguez Cueto).

A dispetto dell’età, sei sempre protagonista in campo.

Io gioco a esperienza -mi racconta Kleyvert – leggo la partita diversamente rispetto ai ragazzi giovani. Io sono nato in un campo, loro invece vedono il campo solo quando giocano perché non c’è modo di averlo in allenamento”.

Amara constatazione quella di chi, in una Cuba martoriata da una crisi storica, ha sempre avuto un dono sportivo che è diventato per molti atleti ed atlete occasione di rinascita altrove. Kleyvert Rodriguez Cueto ha una storia sportiva di eccellenza.

Lanciatore, 5 titoli Nazionali a Cuba (1989-90-91-92-94), quarto al mondiale di categoria nel 1993, dove un grave infortunio al gomito lo costringe a fermarsi per due stagioni. Frequenta per 6 anni l’Università presso l’Istituto Superiore di Cultura Fisica “Manuel Fajardo” di L’Avana, vincendo nel 2001 il Campionato Universitario. Dopo la laurea lascia l’attività agonistica e per due anni studia conseguendo la Licenza in Cultura Fisica, quindi inizia l’attività di Tecnico Principale curando la formazione di tutti i tecnici della capitale. Un’eccellente votazione di laurea gli permette di tornare nell’Istituto dove era stato studente, per insegnare nella cattedra di softball fino al 2009, da allora ha la possibilità di allenare in Italia.

Contro il Poviglio, nella pool salvezza, un’altra lezione di baseball ai tuoi colleghi più giovani.

Ho fatto 3 su 3 e una base su ball intenzionale. Ho battuto molto bene. Verso i miei compagni, io più che sgridare provo a tirare sù il morale di quelli che non hanno fatto una bella gara. Il campionato è lungo, dobbiamo pensare una gara alla volta e non metterci troppi problemi in testa. Abbiamo infortuni in ruoli molto importanti e perso dall’anno scorso elementi importanti del line up. La situazione campo ci penalizza tantissimo, adesso abbiamo uno spazio per allenarci ma non è un campo da baseball: ci sono cose importanti da fare in una preparazione, la parte tattica è fondamentale. Senza un campo non la fai.

Le partite di domenica scorsa: la prima molto equilibrata fino al quarto inning, noi qualche errore di troppo e un attacco povero. Ha lanciato molto bene il lanciatore del Poviglio. La seconda invece più equilibrata: partiti noi in vantaggio, recuperano loro e vanno anche avanti, recuperiamo noi e andiamo in vantaggio. Ma abbiamo avuto un crollo totale nell’ottavo inning. Paghiamo anche la stanchezza della trasferta, è vero, ma non è una giustificazione. Lo sai che non mi piace giustificare quando si perde, semplicemente loro hanno giocato meglio di noi”.

Ma loro hanno un campo dove si può preparare la partita in un certo modo. Voi no.

Esatto, ma non giustifico le partite perse, abbiamo giocato male noi, e quando giochi male la paghi”

L’area che state utilizzando da qualche giorno: ci si può allenare secondo te?

Non è un campo di baseball, ripeto. Potresti fare un pò di allenamento fisico ma non puoi fare niente di tattica, nè allenare la difesa. La partita è un’altra cosa, certe cose vanno provate in allenamento”.

Il capitano del Cagliari, Gabriele Ebau, dice di Kleyvert Rodriguez Cueto:
“Personalmente penso gli abbiano sbagliato la carta di identità, non è possibile che abbia 45 anni! Kley è uno che in campo dà tutto, quando entra in diamante prima di ogni cosa mette sempre la squadra. Questo lo può notare chiunque, punta sempre al risultato utile e ci prova in qualsiasi modo. Non lo vedrai mai fare un turno in battuta “egoista” (cercando di strafare senza ottenere alcun risultato), ha la piena coscienza delle sue capacità e le sfrutta al massimo. Sono molto contento che quest’anno sia nuovamente uno dei nostri, ha un’esperienza notevole che è sempre pronto a mettere a disposizione di tutti. Ovviamente ci dà una grossa mano anche in difesa dove si fa trovare sempre pronto. É il veterano della squadra, un grande esempio di passione e dedizione per il baseball nonostante tutti i problemi che vengono a crearsi quando si lavora e si ha una famiglia”.

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(Fonte immagine: archivio personale di Kleyvert Rodriguez Cueto)

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