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La Fortitudo Bologna riparte da campione d’Italia. Christian Mura: “Conferma dura, cambiamenti radicali in atto. Formula campionato? Due competizioni diverse”

19 Mar , 2024  

di Emanuele Tinari

La Fortitudo Bologna si presenta al via del campionato 2024 da campione d’Italia, ma per la società felsinea sarà una stagione più complicata, come rivela il GM Christian Mura.

“Nonostante ci siano cambiamenti radicali, storici, con un riassestamento societario dovuto a passaggi di consegne e all’ingresso di nuove leve che cercheranno di mantenere la Fortitudo in alto, il nostro obiettivo è andare più avanti possibile come sempre, sappiamo che sarà difficile ma c’è una mentalità e un’organizzazione tale per far sì che le cose possano andare bene. Al contrario della scorsa stagione, il roster che inizierà il campionato sarà all’80-90% quello che poi lo concluderà. L’anno scorso c’era una formula tale che ci permetteva di rinforzarci durante la stagione, ora con la poule scudetto si parte subito contro i top-team e se queste partire non si affrontano col roster quasi al completo si rischia poi di non essere competitivi”.

Una formula, cambiata ancora una volta, che viaggia a due velocità completamente diverse.

“Un format per non chiamare le serie con due nomi differenti, ovvero A1 e A2, visto che si gioca con regola diverse: il “Gruppo B” con due partite e un visto, noi della poule scudetto con tre partite e tre visti. Si capisce da sé che è un tipo di competizione diversa, che è un escamotage per non cambiare il nome. I problemi poi, quando si arriverà in fondo per le due squadre che giocheranno contro le sei big, saranno per i visti, non ci sono i tempi tecnici per far arrivare gli stranieri, si rischia di non giocare ad armi pari. Per quanto riguarda invece la lotta scudetto non penso che si vada verso una corsa a tre: Parma e San Marino sono sicuramente le principali rivali per il titolo, ma penso che anche le due di Grosseto e il Macerata sono squadre ben strutturate e potranno giocarsela fino in fondo”.

Il 2023 è stato un anno difficile per il baseball azzurro e non sarà facile la ripresa.

“Quello della nazionale è un discorso complicato. Ci vorrà tempo perché il da farsi è tanto. Ora non c’è più l’Accademia e la gran parte dei giocatori di A1 veniva da lì, dove c’era un metodo di lavoro univoco sotto la guida di Bill Holmberg, una professionalità che è andata persa. Penso che si debba ripartire da lì, con un programma più dettagliato, a partire già dall’Under 12 e 15, lasciando perdere la superficialità. Bisogna guardare anche al passato, vedere cosa andava bene qualche anno fa e magari riprendere da lì, poi ovviamente si può migliorare tutto. Il discorso come ripeto è ampio e complesso, ma bisogna pensare anche alla Nazionale come una sorta di azienda, come tutte le nazionali d’Europa. Ci sono dei direttori sportivi, dei general manager, figure che cercano di costruire con qualità, ma ci vorrà tantissimo tempo, non si può invertire la rotta in un paio di anni, al di là di chi sarà al vertice della Fibs: il percorso richiede pazienza soprattutto per la formazione dei giocatori, ora andata persa”, conclude Mura.