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Marco Nanni: “Tiago ha spostato gli equilibri della serie. Campionato non allenante, mi aspetto nazionale con aggiunte da oltre oceano”

26 Ago , 2021  

di Emanuele Tinari

Una piacevole consuetudine di fine campionato, analizzare la stagione e in particolare le finali scudetto con Marco Nanni, ex manager di San Marino e Bologna, che proprio per la Fortitudo, a cui ha dedicato grandissima parte della propria carriera, ha commentato l’atto finale della Serie A 2021.

“Tiago da Silva ha spostato sicuramente gli equilibri, a mio parere, senza il suo innesto, i pronostici della vigilia erano tutti della Fortitudo, che fino a quel momento aveva dimostrato di essere la squadra più equilibrata, soprattutto nel mix di lanciatori stranieri ed italiani, al contrario del San Marino che nella gara dell’italiano era molto più debole. Come spesso accade nelle finali, qualche episodio ha girato la serie, ci sono state due partite larghe, ma solamente nello score perché entrambe erano ancora tirate negli ultimi inning”.

Alla Fortitudo forse è mancato il solito Rivero.

“Sicuramente Rivero non ha reso come al solito, ha giocato bene senza dominare come lo abbiamo visto fare spesso. Affrontava un lineup profondo arrivato davvero in gran forma, contro cui Gouvea ha tirato davvero bene, sbagliando un solo lancio (su Sechopoulos in gara 1) in tutta la serie ed anche Leyva, al contrario dello scorso anno, è arrivato in ottime condizioni fisiche, ha tirato alla grande, perdendo in gara uno al quarto inning sul monte, quando lui è abituato a rilievi più corti”.

Una nota di demerito, come nella scorsa finale, alle difese.

“Non mi sono piaciute per entrambe le squadre. Dreni, dopo un’ottima gara 1, ha sbagliato un paio di palle ed è entrato in una specie di loop da cui non è riuscito ad uscire. La differenza tra un 21enne ed un giocatore esperto è questo, il sapersi riprendere subito dal momento negativo, pensando solo a quelle positive. Anche l’errore di Leonora in gara 4 è stato pesante, ha levato qualche inning a Scotti e fatto entrare prima Bassani, arrivato poi stanco nel finale di match. Purtroppo anche la formula non aiuta, lanci poco durante l’anno in partite con poca storia, tirare 5-6 inning contro lineup come quelli di Bologna e San Marino, non è assolutamente facile. In casa San Marino, hanno rischiato tanto in gara uno, con una sconfitta che poteva per loro compromettere la serie, visto l’impiego di Tiago subito. Il doppio errore, di Pulzetti prima, sulla volata in foul e di Di Fabio poi, sempre su Marval, hanno fatto allungare un match già vinto poi risoltosi sempre a favore degli uomini di Bindi”.

Proprio Doriano Bindi è una delle chiavi del ritorno al titolo di San Marino dopo otto anni.

“Doriano è una persona serena, con una grande conoscenza del baseball, trasmette serenità a tutto il gruppo e si prende alcuni rischi che poi vengono anche ripagati. La fortuna l’ha anche aiutato, ma a mio parere, la fortuna è di chi se la va a cercare e di solito fa parte anche delle caratteristiche di un allenatore bravo. Poi, sul ritorno di Tiago da Silva, c’è tanto del suo, non se l’avremmo visto senza Doriano nel dugout”.

Con lo scudetto assegnato resta la chiosa della seconda qualificata alla prossima Coppa Campioni, prima di buttarsi in un Europeo di casa in cui i giocatori non arrivano da grandi impegni di livello.

“Questo campionato non ha allenato né fatto crescere nessun giocatore. L’Italia si presenta ai nastri di partenza con uno staff di livello e per questo mi aspetto nomi importanti da oltreoceano. Si parte da un gruppo di 40 nel raduno per passare ai 24 convocati e si potrà lavorare prima a differenza di quanto successo a Gibo, facendo capire da subito a chi viene da fuori il peso e l’importanza della maglia azzurra”.

Un campionato che nel 2022 Marco Nanni si augura di trovare diverso.

“C’è bisogno di progettualità e continuità. Si parlava di formule “adattate” solo negli anni degli Europei, invece l’anno prossimo ci sarà ancora un altro format. Innanzitutto spero non ci sia il Covid e che non venga usato più come “scusa”. Mi dovete spiegare perché un girone è partito prima degli altri e perché si disputa la qualificazione all’European Cup fino al 5 settembre e non si è sfruttato quel periodo per terminare il campionato. La prima parte potrà essere anche allargata, usandola come sorta di Coppa Italia, ma non con 32 squadre, ma con società che hanno la voglia e la forza di poter permettersi il massimo campionato, non solo allenatori e giocatori vanno spinti a dare di più, ma anche i dirigenti, elogiando chi riesca a rinforzare i roster calando gli assi poi, in una fase finale in cui ci siano 6-8 squadre che si affrontano andata e ritorno con almeno tre gare settimanale, concludendo con round robin o semifinale, prima della finale scudetto, magari al meglio delle sette partite. Inoltre una cosa che mi piacerebbe è che le società dispongano di un taglio, perché abbiamo visto realtà nelle ultime stagioni, abbandonate dalle loro star sul più bello, e non si può vanificare il lavoro di un anno per un problema del genere e per questo va data un’altra possibilità di scelta”.

Come sempre una lettura lucida, analitica, a volte, giustamente spietata di una stagione che ha visto una buona finale dopo tanto grigiore. La speranza che faccio personalmente è di ritrovare Marco Nanni nel ruolo che più gli compete, quello di manager (nonostante sia un ottimo commentatore), per tornare a migliorare ulteriormente la qualità del nostro baseball.

Foto copertina: Lillo Minutoli