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“SARDINIA MICE EXPERIENCE 2022”: BASEBALL E SOFTBALL IN PRIMO PIANO

24 Nov , 2022  

di Serenella Mele

Dal  9 all’11 dicembre prossimi si terrà a Cagliari una 3 giorni di workshop, esibizioni, formazione professionale, con un occhio di riguardo al baseball ed al softball. Un evento di sostanza e qualità che andrà ad incidere su molti ambiti, in particolare quello legato al turismo out-door, alla destagionalizzazione turistica, al turismo delle zone interne: ricordiamo il grande successo dell’HOME RUN CHALLENGE che si è tenuto a Nuoro dal 22 al 24 ottobre 2021, con successiva tavola rotonda nella suggestiva cornice di Tonara dove si è discusso di “effetti del turismo sportivo sullo sviluppo economico del territorio”.

“La Sardegna vuole diventare la regione dello sport e del turismo all’aria aperta, per costruire così il “futuro possibile” all’insegna dello sviluppo sostenibile, a tutela del territorio, del suo tessuto socio-economico e paesaggistico. Questo il traguardo che si vuole raggiungere”.

A parlarne sono Giovanni Sau, rappresentante del CSS Sardegna, organizzatore dell’evento, e l’addetto stampa Alessandro Baldasserini (anche direttore del blog GO-GeoturismoOnline). “Teniamo molto -ribadisce Giovanni Sau – al valore sociale delle nostre iniziative e non a caso andiamo a scegliere sempre zone interne e quartieri “difficili”. Lo sport è per noi soprattutto integrazione sociale.

Primo e significativo passo sarà il “Sardinia MICE Experience 2022” – mi raccontano – dove si alterneranno  esibizioni, convegni e workshop, formazione professionale per dirigenti sportivi e management turistico, condotti e supervisionati da professionisti del settore come ortopedici, pedagogisti, fisioterapisti, educatori di Scienze Motorie e nutrizionisti da un lato, esperti di marketing, legislatori, esperti di diritto amministrativo, fiscalità e Terzo Settore dall’altro. Il tutto all’interno di un “villaggio diffuso” nel quartiere popolare di S. Elia, al centro di un grande e importante progetto di riqualificazione e rilancio”.

 

Un traguardo ambizioso ed un programma intenso

“Scopo dell’evento è proprio quello di promuovere e valorizzare l’attività cosiddetta out-door, in simbiosi tra pratica sportiva ed escursionistica, per permettere all’Isola di ritagliarsi nuove fette di mercato in quello che è – secondo tutti gli esperti – il settore turistico in costante crescita e maggiore espansione nei prossimi anni post-Covid. Ma ci sarà ampio spazio anche per vari sport che, ormai da anni, stanno vedendo aumentare praticanti e appassionati: come ad esempio il baseball e, soprattutto, il softball. Abbiamo sempre avuto in mente, pensando a questo evento, le gesta sportive e il grande spirito sportivo, i valori umani raccontati nel film “Ragazze vincenti” con la pop-star Madonna, Geena Davis e il premio-Oscar Tom Hanks”.

 

Sardinia MICE Experience, come e perché nasce?

“L’idea nasce durante la pandemia, quando tutte le attività erano bloccate, molte associazioni erano in difficoltà e preoccupate per il loro futuro, c’era da pensare alla ripresa e al rilancio soprattutto per quanto riguarda i settori dello sport e del turismo, le più colpite dal lockdown. Occorreva un segnale forte per ridare slancio e serrare le fila, creando una “rete” in grado di dare assistenza e di creare una programmazione capace di promuovere e valorizzare le varie realtà esistenti in Sardegna. Per questo abbiamo dato vita al CSS (Centro Servizi Sportivi, che oggi raduna oltre 200 associazioni di molteplici discipline) e – prendendo spunto da un bando della Regione Sardegna – abbiamo pensato che una grande manifestazione a livello regionale fosse quel ‘segnale’ giusto, all’insegna di aggregazione e progettazione: da qui il Sardinia MICE Experience: terra, mare, vento, sport, turismo”.

 

Un quintetto vincente?

“Assolutamente sì. La Sardegna può davvero diventare ed essere la Regione dello sport e del turismo out-door, settore – quest’ultimo – che tutti gli esperti considerano con i più ampi margini di sviluppo nell’era post Covid. La nostra isola può vantare tutti questi variegati elementi, che sono collegati tra loro: l’importante è metterli in connessione, realizzando quella ‘rete’ di cui parlavo prima. La manifestazione di Cagliari può, anzi deve, essere il primo passo”.

 

Lo avevate intuito anche in occasione dell’Home Run Challenge di Nuoro

“Certamente! Anche quello è stato un evento importante, che ha mosso un numero significativo di partecipanti, appassionati e turisti, al di fuori del periodo definito “turistico/stagionale”. Ha arricchito e qualificato il calendario delle manifestazioni in programma in Sardegna e creato un indotto economico importante nei territori coinvolti.

Ecco, la questione di fondo è collegare tutte queste iniziative in un unico circuito, riconoscibile e spendibile nel contesto nazionale e internazionale, capace di innescare un meccanismo virtuoso di promozione e valorizzazione dell’intera isola. In poche parole, tanti orti non fanno un ettaro se non sono collegati tra loro”.

 

Il Sardinia MICE Experience sarà un contenitore ricchissimo di eventi

“In effetti, sarà un appuntamento che coniuga programmazione (attraverso convegni e tavoli di lavoro specifici), formazione con appositi corsi ed esibizioni di varie discipline sportive per farle scoprire, avvicinare, promuovere al grande pubblico. Sarà anche l’occasione di riqualificazione e valorizzazione del quartiere di S. Elia attraverso il ‘villaggio diffuso’ che verrà allestito, dove spaziare e far conoscere questa realtà nel cuore della città”.

 

Finalmente qualcuno intuisce il potenziale di baseball e softball

“Nello sport, la Sardegna è conosciuta per il calcio, il basket e ora – con Luna Rossa – la vela. Ma l’isola è ricca di tradizione anche in altre discipline, ingiustamente considerate ‘minori’: penso alla grande stagione dell’hockey su prato, alla boxe, all’attività equestre, alla danza sportiva, che svolgono anche un’importante funzione sociale. Indubbiamente, il baseball e il softball – lo dimostrano le belle realtà soprattutto di Nuoro e Cagliari – rientrano in questo contesto.

 

Molte città di provincia hanno avuto visibilità anche attraverso il baseball (ad esempio Anzio, Grosseto, Rimini, Forlì, Nettuno, Alghero, Nuoro) e le loro squadre sono motivo d’orgoglio. In più, questo sport ha la fortuna di vantare una filmografia (vedi i grandi film americani ad esso dedicati) che non ha eguali tra le altre discipline e capace di attrarre la curiosità e la passione tra i giovani. Ed è stato uno tra i primi a dare uno sbocco agonistico alle ragazze. Sbaglia chi pensa siano sport dalle regole ‘complicate’: anzi, la fase alternata difesa-attacco è l’essenza stessa del gioco, compatibile con il modo di pensare dei giovani d’oggi”.

 

Ogni occasione è buona per creare eventi, anche ogni stagione?

“Grazie al cielo, abbiamo la fortuna di vivere in un’isola dal clima che tutti c’invidiano. Perchè non approfittarne?”

 

Sono enormi e penalizzanti le difficoltà delle società sarde che disputano campionati nazionali

Sappiamo che il budget a disposizione delle società sportive di livello nazionale va via in gran parte per le trasferte. Diventa penalizzante, come dicevi, ai fini dei risultati del campionato. Questo è il problema più delicato, e mi permette d’integrare la risposta alla domanda di prima: quello dei trasporti e dei trasferimenti. Questo vale per lo sport quanto per il turismo, è il problema dei problemi. Viaggiare da e per la Sardegna appare ormai un’impresa, dai costi a volte proibitivi, che penalizza le società sportive e gli operatori turistici. Abbiamo diritto a competere ad armi pari: il riconoscimento dell’insularità è un atto doveroso, ed è anche per questo che noi sardi dobbiamo fare ‘rete’, in tutti i campi e settori”.

 

Quando avete intuito che il potenziale di baseball e softball poteva ESSERE un potenziale?

“Come già detto, le bella realtà soprattutto di Nuoro e Cagliari, hanno tracciato la via da seguire. E se penso, come già accennato, alle esperienze di Anzio, Grosseto, Rimini e altri piccoli centri di provincia, che anche grazie al baseball hanno costruito le loro fortune turistiche, abbiamo compreso di aver avuto l’intuizione giusta. In più, questo è uno sport – così come adesso il padel – dalle dinamiche “moderne”, in linea con la mentalità odierna dei giovani. E che offre la possibilità a tante ragazze – insisto su questo concetto – di fare sport, e al tempo stesso socializzare”.

 

Se l’economia è forte, è più incentivata anche a sostenere lo sport, perchè ne avrebbe un ritorno in termini economici

“Certamente: tutto è collegato. Lo sport è senza dubbio il miglior mezzo per veicolare il proprio messaggio e offre una visibilità unica in tutte le stagioni. So di difficoltà a far arrivare atlete straniere ma anche italiane di alto livello, da far giocare nelle squadre sarde. Il senso di questa manifestazione è proprio questo: creare e poi far conoscere la “rete” che colleghi i vari settori in grado di presentare un’offerta unica. Se un’atleta sa che può contare su strutture adeguate, dall’accoglienza allo studio, dal lavoro allo svago nel tempo libero, alla facilità nei collegamenti – e qui mi riferisco non solo ai trasporti ma anche a internet – per essere vicini alla famiglia, e in più mettiamoci il clima, il paesaggio, la ricchezza e la varietà della nostra enogastronomia, perché dovrebbe rifiutarsi di venire in Sardegna?

Partiamo da due dati di fatto: il basket, dopo il calcio, è lo sport più popolare ed è, per tempi di gioco, molto ‘televisivo’. Per questo, ad esempio, il volley ha modificato regole e punteggi per stare al passo. Questo ha comportato sponsor e grossi investimenti. Ma baseball e softball hanno le carte in regola: basta saperle far conoscere per attrarre il grande pubblico, specialmente tra i giovani. Il resto verrà da sè. Un vecchio proverbio dice che chi mostra vende”.

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