George Greene

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UN “PICCOLO LORD” ALLA CORTE DEI LIONS NETTUNO: GEORGE GREENE

19 Lug , 2023  

di Serenella Mele

È cresciuto ad Alghero, ma ha visto la luce a York (Inghilterra), nel 2006. Mamma algherese e papà Inglese, un “piccolo Lord”, anche per i suoi modi sempre gentili. Così lo chiama con affetto il presidente delle Tigri Baseball di Alghero, dove George Greene è cresciuto sportivamente: “Gli vogliamo un mondo di bene e lo aspettiamo sempre -dichiara con grande stima il presidente Salvatore Cherchi – ma è giusto dare ad un ragazzo di talento come George ogni opportunità per crescere come atleta. Se il buongiorno si vede dal mattino, vincere un Campionato Europeo U12 è un gran bell’inizio di carriera”.

Un Inglese molto Sardo?

Sono nato in Inghilterra, ho la doppia cittadinanza, ma sono arrivato in Italia che ero molto piccolo. Quindi si, molto Italiano e Sardo anche se Inglese di nascita.

Attualmente sto studiando presso il liceo sportivo “Canopoleno” di Sassari, a settembre inizierò il quinto anno”.

Da bambino, hai scelto il baseball e non il calcio: più divertente per te?

Ho praticato sia il calcio che il baseball, alla fine ho scelto quest’ultimo. Era ed è uno sport più coinvolgente ed interessante rispetto al calcio. Anche l’opinione di mia madre ha avuto il suo valore: lei pensa che il baseball insegni di più e più efficacemente del calcio ad affrontare la vita: concentrazione, fare squadra, lucidità in momenti difficili. Adesso penso che abbia ragione. Ho iniziato che avevo quattro anni. Accompagnavo con mia madre, mia sorella Rebecca al campo delle Tigri in quanto partecipava al progetto “Baseball a scuola che passione”. Inizialmente facevo da spettatore…poi il suo allenatore, Emanuele Loi, mi ha coinvolto negli esercizi, a lanciare e ricevere, e da quel momento non ho più smesso”.

Ad un certo punto, ti hanno convocato in Nazionale: che ricordo hai di quella prima esperienza con la maglia dell’Italia Baseball U12 ?

Nel 2018 è arrivata la convocazione con la Nazionale U12 di Stefano Burato, squadra con cui abbiamo vinto il Campionato Europeo quell’anno. Le prime sensazioni sono state di gioia ed orgoglio. È stato un percorso lungo, iniziato a Tirrenia e concluso a Budapest, durante il quale sono maturato molto ed ho sentito che tutto l’impegno e la fatica erano stati ripagati”.

Quali sono stati i risultati più importanti ottenuti con le Tigri, poi con le categorie superiori in Catalana, e con la Nazionale?

I risultati sono tanti, ma alla fine penso che abbiano lo stesso valore: sono il riconoscimento di ore di lavoro dedicate a migliorare la tecnica e la forma fisica. Sono dei punti di arrivo ma anche di partenza”.

Da due anni, fai il pendolare tra Alghero e Nettuno, per giocare a tempo pieno con i Lions: che esperienza sportiva è?

Qui a Nettuno sto imparando molto e sono felicissimo della decisione che ho preso. L’esperienza che sto facendo con i Lions mi sta aiutando molto sia dal punto di vista sportivo che personale: sono una grande famiglia e sono molto contento di farne parte. Il torneo in America è stato senza dubbio il più bello che abbia mai fatto. Siamo andati a San Francisco e Oakland per partecipare al “World Tournament Boys League”, svoltosi le prime 2 settimane di agosto 2022. È stata la mia prima volta oltreoceano ed è stato bellissimo”.

Insegni baseball negli stabilimenti balneari, racconta al Bar del Baseball questa esperienza.

In accordo con la società Lions Nettuno io e Matteo Calamari ci siamo messi a disposizione per promuovere il gioco del baseball all’interno dei campi estivi. È una grande occasione per far conoscere ed avvicinare bambini e ragazzi al bellissimo gioco del baseball, e sento che siamo facendo bene sia a noi stessi che ai ragazzi che incontriamo. Gli diamo una diversa prospettiva sullo sport”.

La blasonata società dei Lions Nettuno del presidente Gualtieri, ha formato una squadra di U18. Oltre al riconosciuto impegno nel settore giovanile (anche attraverso la partecipazione a tornei importanti in Italia ed all’estero), una grande occasione di crescita tecnica per i giovani talenti. Un’opportunità da non perdere per un giovane che ambisce a fare una carriera da professionista.

Sei cresciuto sportivamente prima con le Tigri Alghero, poi alla Catalana: quanto hai imparato e quanto è cresciuta la tua tecnica ma anche la tua ambizione agonistica?

Sì, il mio percorso inizia con le Tigri, poi prosegue con la Catalana, ed ora con i Lions. È stato un percorso di crescita che non è ancora finito. L’atleta che sono ha ancora tanto da imparare e ringraziare, da allenatori a presidenti. Ma una menzione speciale la vorrei riservare alla mia famiglia che mi ha sempre supportato e stimolato a fare di più, uscire dalla mia comfort zone e sfidare tutte le mie insicurezze”.

Richiesto nonostante la giovane età, da numerose società della penisola, George Greene sbarca a Nettuno e si fa apprezzare sia caratterialmente che in campo. A raccontarlo il manager dei Lions, Fernando Ricci:

Sono circa 3 anni che il ragazzo oltre la sua società ha iniziato un percorso con noi dei Lions -ci racconta manager Ricci – ha partecipato ai camp, ai tornei di Barcellona, anche al grande tour negli USA. Lo scorso anno ha giocato con noi in under 18 e in serie B ad Alghero: quest’anno serie B e U18 con noi. In questo periodo ho passato insieme ai miei coach molto tempo con il ragazzo apprezzandone particolarmente proprio il lato umano: decisamente un ragazzo con princìpi ben saldi, rispetto per i suoi compagni, per lo staff tecnico e dirigenziale, molta umiltà e dedizione negli allenamenti. Tutto questo, insieme alla crescita fisica, lo ha migliorato tantissimo. Lo scorso agosto siamo stati un paio di settimane in California giocando varie partite: in quell’occasione ho visto veramente un atleta ai livelli dei coetanei di oltreoceano. Grandi giocate difensive in seconda base e interbase, ha giocato anche qualche inning da lanciatore; molta consistenza in battuta con un buon controllo della zona dello strike contro i lanciatori avversari che erano di ottima caratura. Si è fatto apprezzare molto anche dal pubblico che assisteva agli incontri. Ho potuto constatare ancora una volta il suo enorme potenziale e la crescita avvenuta, in un contesto tecnico di alto livello come quello statunitense. Quest’anno stà disputando un campionato di serie B eccellente, sia in battuta che in difesa. Si puó considerare un punto di forza della squadra giocando interbase ma è fortissimo anche in seconda; ha anche lanciato in varie partite ma secondo me giocando interno dà il meglio di se. Ripeto: il ragazzo è votato al sacrificio, ascolta, si allena, cerca il miglioramento continuo. Siamo molto contenti di lui e speriamo in un prossimo futuro che coroni il suo sogno di giocare ai massimi livelli”.

George, il tuo sogno sportivo qual è?

L’ambizione c’è nel carattere e nel giocatore. Poi, vediamo dove porterà il lavoro ma anche la fortuna. Comunque, gli studi universitari sono importanti, e vorrei che accompagnassero la mia carriera sportiva”.

(Fonte immagine: “Line drive captures”)

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